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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Albaro / Via Montevideo

Antifascista accoltellato, indagati tre militanti di estrema destra

L'ipotesi di reato, al momento, è quella di tentato omicidio e altri potrebbero aggiungersi alla lista degli indagati. Ma non è da escludere che la perizia sulla ferita porti a derubricare il reato in lesioni

La Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati tre giovani di estrema destra con l'ipotesi di reato di tentato omicidio e la lista potrebbe allungarsi. I fatti risalgono alla sera dello scorso 12 gennaio, quando alcuni militanti di Genova Antifascista furono aggrediti da un gruppo, pare uscito dalla vicina sede di Casa Pound in via Montevideo con cinghie, bottiglie e almeno un coltello.

Un 36enne, che stava affiggendo manifesti antifascisti, era stato accoltellato alla schiena e il fendente aveva rischiato di raggiungere un rene. Le indagini della Digos sono ancora in corso nel tentativo di individuare tutti i giovani, che presero parte all'aggressione e per tentare di fare luce su alcuni aspetti della vicenda, ancora poco chiari. Il ferito si presentò in ospedale solo dopo diverse ore dalla violenza. Da chiarire anche l'eventuale volontà di uccidere, attraverso l'analisi della ferita, che potrebbe portare alla derubricazione del reato a semplici lesioni. 

Nell'immediatezza dei fatti, l'accaduto era stato denunciato sui social da Genova Antifascista: «nella tarda serata di venerdì 12 gennaio un gruppo di antifascisti e antifasciste, intenti ad affiggere manifesti nella zona di piazza Tommaseo, è stato improvvisamente aggredito da circa trenta fascisti militanti appartenenti a Casa Pound, usciti dalla loro sede di via Montevideo».

Qualche ora più tardi era arrivata la risposta di Casa Pound Genova, anch'essa diffusa su Facebook: «CasaPound Genova smentisce che i suoi militanti abbiano ferito con coltello un sedicente "compagno". Dichiara altresì come dopo una lunga serie di danneggiamenti alla propria sede da parte degli antagonisti, tutti ripresi dai video delle telecamere di sicurezza, nella notte tra il 12 e il 13 gennaio, un numeroso nucleo di antifascisti dopo aver provocatoriamente affisso manifesti infanganti le attività di Casa Pound a favore degli italiani si schierava aggressivamente tra piazza Tommaseo e via Montevideo, minacciando alcune ragazze militanti e simpatizzanti astanti nei pressi della sede. I pochi militanti presenti si schieravano quindi a difesa, respingendo gli antagonisti che si dileguavano prontamente nella notte».

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