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Cronaca

Tangenti Terzo Valico, quattro indagati patteggiano

Pietro Marcheselli, ex direttore dei lavori del Cociv, e Maurizio Dionisi, responsabile degli appalti, insieme con due imprenditori hanno deciso di concordare la pena ottenendo uno sconto

Arrivano i primi quattro patteggiamenti nell’inchiesta sulle tangenti per il Terzo Valico, scoppiata nell’ottobre del 2016 con un blitz nella sede del Cociv, il consorzio che si occupa di gestire la realizzazione del raddoppio ferroviario sulla linea Genova-Milano.

A scegliere di concordare la pena, ottenendo così uno sconto, sono stati due funzionari, Pietro Marcheselli, ex direttore dei lavori del Cociv, e Maurizio Dionisi, responsabile degli appalti; e due imprenditori che hanno secondo l’accusa avrebbero versato tangenti per ottenere gli appalti, e cioè Antonio Giuliano, titolare della Giuliano costruzioni, e Giuseppe Petrellese, tuttofare della stessa azienda.

Marcheselli e Dionisi hanno concordato una pena di due anni ciascuno, mentre Giuliano e Petrellese si sono accordati rispettivamente per 2 anni e 80mila euro di sanzione (con una confisca di 147mila euro in capo alla società) e per un anno e 11 mesi.

Secondo la tesi dell’accusa, Marcheselli avrebbe ricevuto una tangente da un milione e 700 mila euro per la realizzazione della galleria finestra di Cravasco, appalto assegnato poi all’impresa Giugliano. Dionisi era invece accusato di turbativa d’asta per la gara relativa alla galleria Vecchie Fornaci.

Nelle prossime settimane i pubblici ministeri Paola Calleri e Francesco Cardona Albini dovrebbero far pervenire gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari agli altri chiuderanno le indagini per gli altri 10 indagati. Tra loro ci sono l’ex presidente di Cociv, Michele Longo, il suo vice Ettore Pagani, e i funzionari Andrea Ottolin, Giuliano Lorenzi, Giulio Frulloni e Angelo Pelliccia.

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