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Cronaca Crocefieschi

Giallo a Crocefieschi: 57enne aggredito in casa a colpi di pistola

A scoprire il corpo riverso a terra l'anziano padre, che vive al piano di sopra della villetta che condivide con il figlio e che si è allarmato nel sentire rumori di lotta e voci concitate

Giallo a Crocefieschi, nell’entroterra genovese, dove un uomo di 57 anni è stato trovato agonizzante nella sua abitazione con un proiettile in pieno volto.

A dare l’allarme, intorno alle 19 della sera dell’Epifania, è stato l’anziano padre della vittima, un 90enne che con il figlio condivide una villetta isolata nei boschi del piccolo comune: l’uomo ha raccontato ai carabinieri di avere sentito rumori di lotta e voci concitate provenienti dal piano di sotto, una sorta di magazzino adibito ad abitazione in cui vive il figlio, e di essere sceso a controllare incrociando sul pianerottolo un uomo che nella fuga l’ha spintonato, uscendo di corsa dalla casa. Entrando nell’appartamento, il 90enne ha trovato il figlio a terra con una profonda ferita al volto, e ha immediatamente chiamato il 118. 

Al loro arrivo i sanitari hanno prestato le prime cure al 57enne, inizialmente cosciente, e lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino. Solamente una volta in sala operatoria i medici hanno notato che all’interno della ferita, all’altezza dello zigomo destro, c’era un corpo metallico, che una volta estratto si è rivelato essere un proiettile che i carabinieri ritengono sia stato sparato da una pistola di piccolo calibro, probabilmente una 22. I militari della compagnia di San Martino sono intervenuti su richiesta del personale dell’ospedale, e stanno adesso indagando con il supporto del Nucleo Investigativo del maggiore Paolo Sambataro.

Il 57enne è stato sottoposto a una lunga operazione durante la notte, e le sue condizioni sarebbero stabili, anche se gravi. Non sarebbe dunque in pericolo di vita, anche se al momento rimane incosciente e non ancora in grado di fornire la sua versione dei fatti. L’ipotesi più probabile, al momento, è che si sia trattato di un’aggressione dettata da motivi personali: alla perquisizione la casa è risultata relativamente in ordine, e le condizioni economiche della famiglia non sono tali da lasciare pensare a una rapina finita male. Il fatto che la villetta sia molto isolata, lontana dalle strade più battute e conosciute, rende ulteriormente improbabile l’ipotesi che sia stata presa di mira dai ladri.

Non solo: anche la testimonianza del padre della vittima lascia pensare che l’aggressore fosse qualcuno di conosciuto dal 57enne. Il pensionato, che vive solo da quando la moglie è stata ricoverata in ospedale, ha raccontato di avere appena intravisto la persona che stava fuggendo dall’appartamento del figlio, ma di essere certo che fosse “qualcuno del luogo, con un accento genovese” sentito quando gli ha intimato di “spostarsi e lasciarlo passare”. 

I carabinieri, che indagano adesso per tentato omicidio, stanno passando al setaccio il passato del 57enne, che risulta incensurato ed è disoccupato, e che da tempo viveva solo nel piccolo e fatiscente appartamentino sotto quello del padre, che aveva adibito anche a officina. Decisiva sarà la sua testimonianza, in assenza di sistemi di video sorveglianza e di vicini che possano avere sentito qualcosa. L’ulteriore nodo da sciogliere è poi la testimonianza del padre, che sostiene di non avere sentito alcun colpo di pistola, ma di essersi allarmato per le grida e i rumori di lotta che filtravano dal piano di sotto. Per quanto di piccolo calibro, però, l'arma dovrebbe comunque avere prodotto un forte scoppio, chiaramente udibile dal piano di sopra.

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