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Cronaca Molo / Sopraelevata Aldo Moro

Sulla Sopraelevata spunta Jeeg Robot

Lo street artist genovese Christian Blef ha trasformato il pilone 102 della Strada Aldo Moro nel protagonista dell'iconico manga giapponese: continua il progetto firmato dal collettivo Walk The Line

Sopraelevata sempre più una galleria d’arte a cielo aperto grazie al collettivo Walk The Line, che sabato ha dato il benvenuto in città a un personaggio cult per un'intera generazione.

Sul pilone 102 della Strada Aldo Moro, diventata tela vergine per decine di artisti provenienti da tutto il mondo, da venerdì scorso il writer genovese Christian Blef è infatti all’opera per dipingere nientemeno che Jeeg Robot d’Acciaio, protagonista dell’omonimo manga e cartone animato e recentemente balzato nuovamente sotto i riflettori per il film di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria.

Jeeg ha iniziato a fare capolino sul pilone all’altezza del Galeone già sabato, quando Blef ha tratteggiato e colorato a spray il caratteristico elmo sulla parte alta: al suo fianco, spostato di un solo pilone (al 103) c’è invece Yama El Eleven, street-artist padovano, anche lui all’opera per personalizzare il pilone con la sua firma: in entrambi i casi, infatti, gli artisti scrivono il loro nome sul pilone, mettendo in pratica tutta la tecnica e la maestria nella composizione delle lettere e nell’uso dei colori spray.

A oggi sono 10 i piloni della Strada Aldo Moro reinterpretati da artisti di fama nazionale e internazionale: oltre agli ultimi due, sponsorizzati da Burn Energy Drink, ci sono “Stringa” di Silvia Giuseppone (Italia), “Hope” di Drina A12 e Giuliogol (Italia), “Spartaco” di Ruben Carrasco (Messico), “Ninfa” di Combo Culture Kidnapper (Francia), “A Sky for One's Own” di La Fille Bertha (Italia), “Ombra-la mia riflessione” di Alex Senna (Brasile), “Il Marinaio” di SeaCreative (Italia) e “Venere dopo la rivoluzione femminista” di Caterina Piccardo (Italia). 

Scopo dell’iniziativa ideata da Walk the Line, sottolineare attraverso l’arte come la Sopraelevata rappresenti un luogo chiave per una completa comprensione della città e dei suoi vuoti urbani: curato da Linkinart, PAGE Public Art Genoa e Trasherz Lost In Art, il progetto è supportato dal Comune di Genova e dall’Assessorato Cultura e Turismo, e si inserisce all'interno del progetto europeo CreArt, network di città per la produzione artistica. 

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