Mezzo milione di euro, rubati dal conto dello zio sacerdote
Insieme alla madre, sorella della vittima, hanno ideato una truffa ai danni del facoltoso anziano, arrivando a segregarlo in casa a Sestri Ponente. Per questo i tre sono stati denunciati per il reato di circonvenzione d'incapace
Gli agenti del commissariato Sestri Ponente sono riusciti a ricostruire i particolari di un raggiro, orchestrato da alcuni parenti ai danni di un anziano sacerdote.
La scorsa primavera lo hanno invitato a Genova per una breve vacanza, mostrandosi talmente affettuosi e premurosi che l'anziano e facoltoso parente siciliano del 1928, in pensione dopo una lunga carriera di sacerdozio, ha accettato di buon grado. Ad accoglierlo all'aeroporto di Genova i due nipoti, figli della sorella, di qualche anno più giovane.
Ancora prima di accompagnarlo nell'abitazione di Sestri Ponente, i parenti hanno portato l'anziano presso un istituto di credito, convincendolo ad aprire un conto corrente cointestato alla sorella, per depositare tutti i contanti che aveva con sè. Nell'occasione i due 'cari' nipoti si sono offerti di apporre la loro firma sul nuovo conto, così da facilitare le operazioni bancarie, persuadendo lo zio che sarebbe stato opportuno trasferire a Genova parte del denaro depositato nella sua banca siciliana.
Da quel giorno l'anziano è stato praticamente segregato in casa senza poter vedere né sentire persone estranee al nucleo famigliare genovese. L'isolamento dell'uomo ha però allarmato una cognata siciliana, che si è recata presso la questura di Palermo e ne ha denunciato la scomparsa.
I poliziotti del commissariato di Sestri Ponente, avvertiti dai colleghi siciliani, hanno avviato le ricerche, trovando l'anziano prorio nella casa della sorella. Nonostante la palese contrarietà dei parenti, l'uomo è stato prelevato e portato presso gli uffici di polizia dove ha raccontato quanto era successo nei mesi precedenti, manifestando la volontà di tornare a casa sua.
Gli agenti, sospettando un raggiro, hanno eseguito degli accertamenti bancari scoprendo che i parenti aguzzini, dal marzo 2016, avevano già prelevato dal conto dell'anziano 560mila euro. I due nipoti e la sorella, tutti incensurati e sconosciuti alle Forze di polizia, sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per il reato di circonvenzione d'incapace, mentre l'anziano sacerdote si sta preparando per ritornare nella sua amata Sicilia.