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Cronaca Sestri Levante

Nascondevano la droga nei boschi, altri sei arresti

L'operazione denominata 'Volpi dei Balcani' ha permesso ai carabinieri di arrestare sei persone fra San Colombano Certenoli, Leivi e Borzonasca

Come le volpi, scavavano buchi nel terreno dei boschi. Ma mentre gli animali lo fanno per ricavare tane dove allevare i loro i piccoli, un gruppo di cittadini albanesi regolarmente residenti in Italia aveva adottato questo espediente per nascondere in vasi di vetro con tappo ermetico, normalmente utilizzati per le conserve alimentari, rilevanti quantità di droga da smerciare al dettaglio, così sviluppando un fiorente mercato locale. Da qui il nome dell'operazione dell'Arma battezzata 'Volpi dei Balcani'.

L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti della direzione distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, prende le mosse dall'arresto di Taulan Hoxhaj, avvenuto il 24 marzo 2017. Nella circostanza l'allora 32enne albanese, durante un servizio di controllo del territorio nella 'Città dei due Mari', era stato colto nella flagranza del reato di spaccio di cocaina.

A Taulan Hoxhaj, che all'epoca dei fatti gestiva in proprio un personale pacchetto di clienti a cui vendeva lo stupefacente per uso personale, subentra un suo connazionale 27enne che rileva a tutti gli effetti l'attività di spaccio. I militari, che si mettono sulle sue tracce, lo arrestano il 20 maggio 2017 a Casarza Ligure, mentre preleva in un bosco un contenitore ermetico contenente oltre 300 grammi di cocaina purissima, per un valore al dettaglio di circa centomila euro. 

Questo secondo arresto ha permesso di ricostruire il particolare modus operandi dello spaccio di stupefacenti articolato su due aspetti ben delineati. Innanzitutto la droga, per depistare le forze dell'ordine, veniva nascosta lontano dalle abitazioni degli spacciatori in boschi poco frequentati delle alture dell'entroterra del Levante Ligure. In secondo luogo gli spacciatori, per contattare i propri clienti, utilizzavano schede telefoniche intestate a persone fittizie e comunque non reperibili in Italia, così da rendere difficile la loro identificazione, schede che, sistematicamente, dopo un certo periodo, venivano dismesse e sostituite così da cancellare eventuali tracce e proteggersi dal potenziale rischio di essere intercettati e identificati.

I militari della compagnia di Sestri Levante, da questi due arresti hanno sviluppato un'articolata e complessa attività investigativa che ha consentito di salire di livello, conducendo all'individuazione di altri due soggetti albanesi (due fratelli) risultati i grossisti degli spacciatori al dettaglio. La droga era destinata al mercato locale del Levante. Tra i clienti figurano facoltosi commercianti, liberi professionisti, artigiani, di età compresa tra i 30 e i 50 anni, che acquistavano la sostanza anche con frequenza giornaliera.

Nell'ambito delle attività di osservazione, controllo e pedinamento messe in campo dagli uomini dell'Arma, tra i mesi di luglio e dicembre 2017, sono stati eseguiti altri otto arresti in flagranza per il reato di detenzione e/o spaccio di sostanze stupefacenti e complessivamente sono stati sequestrati circa 400 grammi di cocaina, 320 di eroina e 80 grammi tra marjuana e hashish. Le risultanze investigative hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere al gip del tribunale di Genova ulteriori cinque misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti risultati a vario titolo coinvolti nell'attività di detenzione e spaccio di droga.

All'alba di lunedì mattina la compagnia carabinieri di Sestri Levante con il supporto dell'Arma di Chiavari e di Santa Margherita Ligure e l'ausilio di un'unità cinofila, ha dato esecuzione alle cinque ordinanze di custodia in carcere emesse dal gip, oltre a perquisizioni domiciliari nei confronti anche di altre quattro persone indagate a piede libero in quanto comunque coinvolte, sebbene con ruoli marginali, nell'attività del gruppo criminale.

A finire in carcere sono stati Taulan Hoxhaj, classe 1985, Bledar Maskaj, classe 1990, Erjon Maskaj, classe 1988, Geront Aliaj, classe 1987 e Francesco Gaglioti, cittadino italiano, classe 1983. I cinque arrestati gravitano tutti nel Levante Ligure tra i comuni di Leivi, Lavagna, Cogorno, Borzonasca e San Colombano Certenoli. Inoltre, a seguito di una delle perquisizioni domiciliari è stato arrestato nella flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti uno degli indagati a piede libero, tale Giuseppe Zanoni, classe 1965, trovato in possesso di 220 grammi di marjuana, che deteneva nella propria abitazione.

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