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Cronaca San Martino

San Martino, inaugurato il nuovo polo emato oncologico

L’intervento appena concluso ha interessato una superficie di circa 800 mq per le degenze, in grado di ospitare fino a 30 pazienti in 17 camere, 4 singole e 13 doppie, e 400 mq per gli studi medici

Giovedì 14 dicembre è stato inaugurato a Genova il nuovo polo emato oncologico dell’ospedale policlinico San Martino. Un investimento di oltre un milione euro - di cui 795.303 euro da parte di Regione Liguria e Ospedale Policlinico San Martino e 536.000 euro da Ail Genova  - ha permesso di completare il reparto degenze dell’Unità Operativa di Ematologia, al piano zero del padiglione Patologie Complesse e gli ambulatori di visita al padiglione Isolamento 1, da oggi pronti a diventare operativi.  L’intervento appena concluso ha interessato una superficie di circa 800 mq per le degenze, in grado di ospitare fino a 30 pazienti in 17 camere, 4 singole e 13 doppie, e 400 mq per gli studi medici. 

I prossimi lavori in cantiere

Ulteriori lavori e finanziamenti successivi saranno invece dedicati alla realizzazione del Day-Hospital al primo piano del padiglione Isolamento 1. L’investimento complessivo del Polo Emato Oncologico ammonta infatti a 4.701.476 euro, di cui 3.976.923 euro stanziati dalla Regione Liguria e 724.553 euro dall’Ospedale Policlinico San Martino. Una cifra importante utile a intervenire su spazi ampi e centrali nell’economia del Policlinico: patologie complesse, padiglione Isolamento 1°, padiglione Isolamento 2° e padiglione IST sud. Alcuni lavori sono ancora in corso e salvo imprevisti, saranno completati entro la prossima primavera. 

Il taglio del nastro

All’evento inaugurale sono intervenuti Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla sanità e alle politiche sociali della Regione Liguria; Marco Bucci, sindaco di Genova; Giovanni Ucci, direttore generale dell’ospedale policlinico San Martino; Emanuele Angelucci, direttore dell’unità operativa Ematologia; Marco Gobbi, direttore dell’unità Operativa Clinica Ematologica; Liliana Freddi, presidente Ail Genova. A tagliare il nastro, la signora Gigliola Rosmini (90 anni) la più longeva volontaria e sostenitrice dell’Ail.

L'assessore Viale: «Esempio di valorizzazione dell'eccellenza ligure»

«Questo reparto - afferma la vicepresidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Sonia Viale - è un bell’esempio di valorizzazione dell’eccellenza ligure costituita dal polo Emato Oncologico nell’hub regionale dell’ospedale San Martino e di sinergia con il mondo dell’associazionismo, sempre più centrale in quello che è il nuovo corso della sanità ligure che mette al centro la persona. In questo reparto grande attenzione è stata posta per l’umanizzazione dei luoghi che devono anche rispettare la persona nell’accoglienza. Qui abbiamo eccellenze nazionali: i cittadini devono sapere che le cure migliori si trovano qui a Genova e in tutta la Liguria».

Il commento del direttore generale Ucci

«Il trasferimento delle degenze e delle attività ambulatoriali dei nostri due reparti di Ematologia in questi spazi rinnovati un tempo dedicati alla cura dell’AIDS – sottolinea invece il direttore generale dell’ospedale policlinico San Martino Giovanni Ucci - rappresenta un altro tassello nella realizzazione del San Martino Cancer Center, un’area che riunisca anche fisicamente tutte le principali competenze e attività cliniche di oncologia ed oncoematologia del Policlinico. La sinergia con Ail rappresenta un bell’esempio di sussidiarietà tra sistema sanitario pubblico e iniziativa del volontariato, non solo per il contributo di risorse ma anche di idee ed energie che hanno contribuito a realizzare in tempi brevi un’opera di pregio per il servizio ai pazienti e alla comunità».

Il supporto di Ail Genova

«Grazie alle importanti donazioni dei nostri sostenitori e al lavoro dei nostri 300 volontari, siamo riusciti a sostenere l’acquisto di tutti gli arredi del reparto degenza e degli ambulatori, secondo un progetto che mette al centro il benessere dei pazienti – ha commentato infie Liliana Freddi, presidente Ail Genova. – C’è però ancora tanto da fare e per questo è fondamentale l’attività di sensibilizzazione. AIL non può lavorare da sola. Abbiamo bisogno del supporto di tutti per poter sostenere al meglio l’unità di Ematologia e il Centro Trapianti dell’ospedale San Martino, da sempre all’avanguardia a livello nazionale».

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