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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Sampierdarena

Accoltellato per aver chiuso l'acqua: "In città almeno 250 condomini a secco per morosità"

L'amministratore del caseggiato di via Chiusone, Graziano Teta, sui condomini senz’acqua per colpa di chi non paga e la denuncia ad Iren

Al primo piano abita un'anziana malata rimasta senza un filo d'acqua. Come lei altri 39 condòmini hanno i rubinetti a secco dopo che l'Iren gli avrebbe staccato l'acqua per morosità. A non pagare sono soltanto alcuni, ma a rimetterci sono tutti. Una situazione insostenibile per i residenti ma che certo non può giustificare la sfiorata tragedia di questa mattina: un tecnico di 35 anni, mandato a fare il suo lavoro, è stato accoltellato perchè stava mettendo i sigilli ai contatori dell'acqua. Per l'aggressione è stato arrestato, con l'accusa di lesioni aggravate, un uomo di 62 anni, Osvaldo Curelli, e denunciato il figlio 31enne che ha spruzzato in faccia all'operaio uno spray urticante.

"È una vera porcata", tuona Graziano Teta, amministratore del caseggiato che ha tre ingressi (via Chiusone 8, via Chiusone 6, via Miani 8) contattato da GenovaToday. "Sono dieci anni che denuncio queste situazioni, ma nessuno è mai intervenuto". Questa la situazione descritta dall'amministratore: "Ci sono delle morosità che derivano la maggior parte da extra comunitari che spariscono dalla circolazione e poi cosa succede? Che staccano l'acqua. Un comportamento inammissibile - continua Teta - perché per legge si devono garantire 50 litri d'acqua al giorno, anche alle fasce di popolazione disagiate. Se andiamo a vedere con un idraulico vedrà che lasciano solo un forellino da un decimo di millimetro per 30 condomini a cui arriveranno si e no 10 litri ogni 24 ore. Spesso i contatori vengono strappati completamente, non arriva nemmeno un goccio d'acqua dopo il primo mancato pagamento. E non riguarda solo questo caseggiato ma almeno altri 250 condomini in città e nessuno dice nulla". L'amministratore sostiene di avere le mani legate da quando Iren gli avrebbe chiuso il conto del condominio: "Questo caseggiato ha un regresso di 10-12 anni e deve a se stesso 60-65 mila euro. Iren mi ha bloccato il conto corrente dove ci sono 5-6mila euro in cassa, ma così non posso pagare niente nemmeno l'energia elettrica o l'assicurazione, per dire. Purtroppo Comune e Regione nel 2017 hanno firmato la convenzione con Iren, che è al 49% privato, secondo cui dopo 40 giorni che un cittadino non paga la fattura gli viene staccata l'acqua, soltanto che non viene staccata al singolo ma al condominio intero. Loro guardano un codice fiscale che riguarda tutti i residenti, di cui magari non pagano in 10 ma ci vanno di mezzo tutti".

Paolo Gatto, presidente nazionale e di Genova dell'Associazione liberi amministratori condominiali (Alac) aggiunge: "C'è un problema di degrado che tocca anche gli amministratori perché queste cose non dovrebbero succedere, ma c'è un problema anche di gestione del servizio. A parte le violazioni di legge perché non si può togliere l'acqua a chi ha pagato, perché qualcuno ha pagato, il problema è che l'acqua è un bene pubblico e non può essere gestita con criteri privati. Non è possibile che dopo una bolletta non saldata arrivino subito a staccare l'acqua".

Alle accuse Iren risponde che: “Qualunque azione che riguarda la chiusura della fornitura dichiara l'azienda segue iter regolati da Arera a livello nazionale che prevedono il reiterato preavviso e la disponibilità dell'azienda di avviare piani di rientro e soluzioni mediane. Iren agisce in conformità con la legge. Come già fatto nei numerosi solleciti vengono indicati i nostri punti di contatto per situazioni di particolari esigenze dei condomini. Di fronte alla ripresa del piano di rientro la disponibilità è massima da parte dell'azienda”.

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