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Cronaca

Saldi: la crisi c'è, ma i genovesi non rinunciano allo shopping

Tour di Genova Today tra i negozi del centro commerciale Fiumara. Sabato 7 luglio sono iniziati i saldi e la risposta della gente è stata positiva, con incassi appena inferiori rispetto all'anno scorso

Primi giorni di saldi a Genova, primi bilanci per i negozianti che mai come quest’anno devono affrontare la crisi economica che sta colpendo l’Italia.

Genova Today ha fatto un tour al centro commerciale Fiumara, a Sampierdarena, per raccogliere le prime impressioni dei commercianti dopo che sabato 7 luglio hanno preso il via i tanto attesi saldi.

Il quadro che ne è uscito fuori è abbastanza sorprendente: un leggero calo rispetto alle vendite dell’anno scorso c’è stato, ma in generale, stando alle parole dei negozianti, l’incasso è simile a quello del 2011, soprattutto in determinati settori, come telefonia o videogames, che la crisi non sembrano neanche conoscerla. Prevedibile il calo delle vendite soprattutto nel settore dell’abbigliamento, ma in generale tra gli addetti del settore vige ottimismo perché secondo la maggioranza degli intervistati: «E’ andata meglio del previsto, con un calo preventivabile, ma non così drastico».

L’abbigliamento, dicevamo, ha risentito più di altri della situazione economica, ma in generale l’incasso non è molto inferiore rispetto all’anno scorso: «Siamo soddisfatti, la gente ha risposto bene e sin da sabato c’è stata molta gente – afferma Alessandra, titolare di un negozio di un noto marchio di abbigliamento sportivo. La crisi c’è, non si può negare, ma più o meno il fatturato è simile a quello dell’anno scorso. Noi tra l’altro per la prima volta facciamo il 40% di sconto su molti capi, un aspetto che attira molta gente. L’articolo più venduto? Le polo, d’estate sono sempre le più ricercate».

Dello stesso parere, Daniela, responsabile di un negozio di abbigliamento maschile: «Sicuramente c’è maggiore attenzione da parte della gente, molto più attenta al prezzo rispetto agli altri anni. Nelle altre sessioni di saldi ti ritrovavi clienti alla cassa con un cartone intero di roba, ora ovviamente la scelta è più ponderata. Ma la risposta in generale è positiva, i clienti ci sono, ma ovviamente sabato non c’è stato alcun assalto. La crisi? Si fa sentire più che altro parlando con la gente. L’abbigliamento maschile ne risente un po’ di più, visto che l’uomo in famiglia è sempre l’ultimo a comprarsi qualcosa. Articolo più venduto? Magliette e polo, un classico».

Tra i più positivi anche Michela, responsabile di un negozio di jeanseria: «Assalto è un parolone, ma la gente c’è. Come incasso siamo vicini a quello dell’anno scorso, per ora non ci lamentiamo. L’articolo più venduto? Non possono che essere i jeans corti».

Francesca, responsabile di un noto marchio di abbigliamento, fa notare i problemi del proprio settore: «E’ ovvio che quando c’è da risparmiare si spende meno soprattutto nell’abbigliamento. Noi non siamo un’eccezione, ma ad essere sincera, seppur ci sia meno gente rispetto all’anno scorso, l’incasso non è molto diverso. La gente bada molto al marchio, ricercando nei saldi magari l’offerta giusta, da noi non c’è un articolo più venduto di altri, dipende da cosa cerca il cliente e da cosa detta la moda».

Chi non è molto legato ai saldi è sicuramente il mondo della cosmetica, come sottolineano Simona e Silvia, commesse di un nuovo negozio del settore: «Difficilmente la gente cerca profumi o cosmetici durante i saldi, ma è palese che di gente in giro ce ne sia sempre meno. La crisi ovviamente ha ridotto il potenziale d’acquisto, le offerte di conseguenza sono quelle più appetite dai clienti». Le fa eco Antonella, dietro alla cassa della sua profumeria: «La crisi si fa sentire, ma per fortuna la gente compra sempre. Poi di estate nessuno può fare a meno dei solari».

Dalla cosmetica passiamo alle scarpe, qui la crisi inizia a farsi sentire, anche in epoca di saldi: «Stiamo lavorando meno, ma non poi così male – affermano in coro Serena e Marina. E’ ovvio che se uno deve risparmiare magari privilegia altre cose rispetto alle scarpe, ma le zeppe o le ciabattine da mare sono articoli che si vendono sempre».

Un punto di vista diverso quello dato da Daniela, commessa di una nota libreria del centro commerciale: «La gente giustamente guarda prima il prezzo. Difficile dire l’autore che va di più, facile identificare la fascia di prezzo. Noi non facciamo saldi, ma abbiamo offerte che durano tutto l’anno, ovviamente in questo momento c’è maggiore affluenza, ma le vendite non sono aumentate. In ogni caso confrontandoci con gli altri settori non possiamo di certo essere noi a lamentarci».

Se le librerie sorridono, fanno altrettanto negozi di videogames, telefonia e intimi, quasi inavvicinabili vista la clientela al loro interno. Discorso simile anche per le gioiellerie: «Nel nostro negozio c’è stato addirittura un aumento del fatturato rispetto all’anno scorso – afferma la responsabile di una nota gioielleria della Fiumara. Ovviamente vendiamo tanto nel weekend, meno durante la settimana, ma il calo rispetto all’anno scorso non si è ancora visto. La crisi c’è , ma la gente cerca lo sconto: magari senza guardare più di tanto il prezzo, basta che lo sconto sia considerevole, 40% o 50% che spesso il cliente è più che soddisfatto».

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