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Cronaca San Fruttuoso / Largo Rosanna Benzi

Arrestato il rapinatore gentiluomo, rubò 82 mila euro alla Carige

I carabinieri della compagnia di San Martino hanno arrestato Rosario Fiandaca con l'accusa di essere il responsabile della rapina alla banca Carige dell'ospedale San Martino avvenuta il 28 novembre 2012. L'uomo era ai domiciliari per reati specifici

Genova - Si trovava agli arresti domiciliari, che avrebbe concluso a febbraio 2013, ma questo non gli ha impedito di mettere a segno una rapina a mano armata in banca. I carabinieri della compagnia di San Martino hanno arrestato Rosario Fiandaca, 51 anni, originario di Sommatino (Cl), con l'accusa di essere il responsabile del colpo presso la filiale della Carige dell'ospedale San Martino avvenuto il 28 novembre 2012.

Arresto Rosario Fiandaca, le foto

La rapina aveva fruttato a Fiandaca la somma di 82 mila euro, somma che sarebbe dovuta servire per pagare gli stipendi dei dipendenti dell'ospedale. Secondo quanto riferiscono i militari dell'arma, alcuni giorni prima del colpo il cinquantunenne aveva fatto un sopralluogo presso lo sportello, ma al momento non è possibile stabilire se fosse a conoscenza della presenza di tutto quel denaro nelle casse della banca. Detto altrimenti, altre eventuali responsabilità interne non sono al momento state accertate. Quello che pare da escludere è un legame dell'uomo arrestato con l'omonimo clan, originario di un'altra città.

Fatto sta che nella prima mattinata del 28 novembre 2012, Rosario Fiandaca si è presentato presso lo sportello bancario con passamontagna, casco nero e pistola in pugno, mentre in banca era presente solo una signora anziana. Osservando le immagini delle telecamere interne della banca si nota come il bandito si sia recato da una prima cassiera porgendole la borsa in cui riporre il denaro per poi rivolgersi all'altra collega, in quel momento impegnata con la cliente.

Il malvivente ha spostato l'anziana e si è palesato alla cassiera, che, senza opporre resistenza, ha riempito la borsa prima di riconsegnarla al rapinatore. Quest'ultimo prima di allontanarsi ha preteso che fossero aperte entrambe le porte d'uscita contemporaneamente, in modo da non restare bloccato fra le due e da lì è risalito sul suo Yamaha Majesty 250 ed è fuggito con 82 mila euro.

Domenica 20 gennaio 2013 i carabinieri, al termine di prolungate indagini, hanno arrestato Rosario Fiandaca. Quest'ultimo si trovava ai domiciliari per espiare una pena prevista proprio per una precedente serie di rapine per cui era stato condannato il 4 giugno 2008 a sei anni di carcere. Fra i colpi contestatigli anche due rapine alla banca Carige dell'ospedale Gaslini, una avvenuta il 28 febbraio 2007, e fruttata 11 mila euro. In quell'occasione Fiandaca si coprì il volto con un vaso di fiori, che poi abbandonò sul bancone, ma per tutti divenne il 'rapinatore gentiluomo'.

Una scarna descrizione dell'aspetto fisico dell'uomo, un giubbotto blu, un casco da motociclista, un paio di scarpe sportive di colore chiaro con un particolare disegno cromatico sulla tomaia. Sono questi gli elementi di partenza che gli investigatori del Nucleo Operativo hanno avuto a disposizione per cercare di individuare il responsabile. L’attività investigativa si è concentrata su una serie di “screening” di pregiudicati per reati specifici, abituati ad agire come “cani sciolti” cioè non riuniti in gruppi o bande.

Una improvvisa e sospetta disponibilità economica (l'acquisto, in contanti, di un nuovo Yamaha T-max, l'affitto di un nuovo appartamento, l'acquisto integrale del mobilio per arredarlo, sempre in contanti), ha dato un ulteriore elemento a conferma dei sospetti degli investigatori, che già avevano sottoposto l'indagato a discreti e prolungati pedinamenti in cui il medesimo era stato notato indossare un giubbotto blu, un casco e un paio di scarpe sportive chiare. Gli indumenti, sottoposti a sequestro, sono perfettamente simili a quelli utilizzati dal rapinatore, coincidendo, oltre che nella forma e nel colore, anche nella marca.

Il fermo di polizia giudiziaria è stato convalidato nella mattinata di ieri, 23 gennaio 2013, dal gip Roberto Fucigna.

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