rotate-mobile
Cronaca

Sedotti e truffati sui social network, indagati dalla procura

Lo scopo del raggiro era fare rientrare nel paese d'origine denaro sporco attraverso conti puliti di inconsapevoli genovesi. Contattati da ragazze dell'Est, questi ricevevano dei soldi e li giravano su altri conti

Promettevano un lavoro a chi non lo aveva o una storia d'amore a uomini soli in cerca di compagnia. Facendo leva su queste due debolezze, una banda con base operativa in Ucraina e altri paesi dell'Est ha raggirato una cinquantina di genovesi, complici inconsapevoli dei malviventi.

Chi è solito usare un computer probabilmente è entrato in contatto con messaggi sospetti, che ha cancellato non dando loro troppo peso. Ma i componenti della banda studiavano attentamente i profili delle vittime prima di approcciarle in modo da rivolgersi a soggetti che avevano manifestato problemi e quindi più facilmente adescabili.

Lo scopo del raggiro era fare rientrare nel paese d'origine denaro sporco attraverso conti puliti di inconsapevoli genovesi. Questi ultimi, pensando di non avere niente da perdere, ci sono cascati: venivano contattati da presunte avvenenti ragazze, ricevevano del denaro e lo giravano pari pari su altri conti, pensando non ci fosse niente di male.

Ma quel semplice passaggio di denaro, agli occhi della legge, rappresenta un reato. E così una cinquantina di persone sono finite nel mirino della procura, che indaga per il reato di riciclaggio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sedotti e truffati sui social network, indagati dalla procura

GenovaToday è in caricamento