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Cronaca

Coronavirus, riaprono i centri diurni per disabili in Liguria

Via libera attività in piccoli gruppi e ingresso genitori o tutori in strutture per minori

Via libera alla riapertura dei Centri diurni per le persone disabili. Lo ha detto l'assessore alla Sanità, Sonia Viale in conferenza con Toti giovedì sera. Non solo, nell’ambito dei servizi sociosanitari e sociali riprendono le attività in piccoli gruppi ed è ora consentito l’ingresso di genitori o tutori nelle strutture per i minori, sempre nel rispetto delle regole di comportamento e di profilassi anti contagio. 

È quanto prevede una specifica delibera di Alisa relativa: “alla fase 2 dell’emergenza Covid nei servizi sociosanitari afferenti all’area territoriale delle aziende sociosanitarie liguri e nei servizi sociali”.

«Contestualmente alla riapertura progressiva delle attività in elezione della parte ospedaliera e ambulatoriale – spiega l'assessore Viale - era indispensabile prevedere anche la riapertura dei servizi territoriali rivolti alle persone fragili e alle loro famiglie. Saranno i direttori sanitari delle strutture a presentare alle Asl di competenza i progetti di riattivazione graduale delle attività, che dovranno sempre svolgersi nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid-19».

Cosa prevede la delibera

Strutture per minori: d’intesa con il Tribunale per i Minorenni, è consentito l’accesso di genitori e tutori, con precise disposizioni rivolte ai responsabili delle strutture o alle loro direzioni sanitarie (ad esempio per i colloqui da autorizzare e regolamentare con stanze dedicate). Rimangono sospesi i rientri in famiglia.

Strutture sociosanitarie extraospedaliere e sociali semiresidenziali, ad esempio i centri diurni: via libera alla prosecuzione dell’attività domiciliare con la possibilità di effettuare attività di piccoli gruppi, con la valutazione dei direttori dei responsabili delle strutture. Sono consentite le uscite dalla struttura, previa autorizzazione del responsabile della stessa.

Centri ambulatoriali Riabilitativi (Car): servizio era rimasto attivo. Si consente la possibilità di riprendere gradualmente l’attività di piccoli gruppi, nei casi individuati dai responsabili delle strutture

La delibera di Alisa prevede inoltre il potenziamento sia dei servizi di salute mentale al fine supportare pazienti e famiglie, favorendo la permanenza a domicilio, sia dei servizi per le dipendenze, con specifiche modalità di accesso. 

Per quanto riguarda, poi, l’ingresso di parenti e visitatori nelle Rsa e nelle strutture riabilitative per anziani, il Dpcm del 17 maggio scorso ribadisce che è limitato ai soli casi indicati dalle direzioni sanitarie delle singole strutture. In merito, invece, a nuovi ingressi di ospiti nelle Rsa, la delibera di Alisa richiama la lettera già inviata alle strutture con l’indicazione delle prescrizioni e misure indispensabili da adottare, tra cui, ad esempio, il doppio tampone negativo per un eventuale nuovo ospite dimesso da un ospedale, la necessità della cosiddetta ‘zona buffer’ di osservazione separata dagli altri ospiti in attesa di un successivo tampone da effettuare in ottava giornata presso la struttura.

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