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Cronaca

Tunnel subportuale, annunciata la data di inizio lavori: è questione di giorni

Via ai lavori il 4 marzo: per quanto riguarda il destino della sopraelevata, il sindaco Bucci ha detto che è intenzione dell'amministrazione prima fare il tunnel, e poi decidere

È ormai prossimo il via ai lavori per realizzare il tunnel subportuale di Genova: la data prevista è il 4 marzo, leggermente in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Non mancherà una celebrazione ufficiale in presenza anche del viceministro ligure Edoardo Rixi. 

L'annuncio è arrivato in occasione degli stati generali della cantieristica navale, a palazzo San Giorgio: qui il sindaco di Genova Marco Bucci ha riferito che il 4 marzo inizieranno gli scavi per poter posizionare la talpa e procedere con i lavori per realizzare il progetto che aveva ricevuto il via libera a dicembre. Il commissario di Autorità di sistema portuale Paolo Piacenza ha rassicurato anche gli operatori navali che dovranno spostarsi perché interessati dal cantiere: la prossima settimana sarà avviata una serie di incontri con le imprese che troveranno ricollocazione.

Ma cosa ne sarà della sopraelevata? Il suo destino è ancora tutto da vedere, poiché Bucci ha commentato dicendo che è intenzione dell'amministrazione prima realizzare il tunnel subportuale che, ricordiamo, collegherà il nodo di San Benigno alla Foce passando in galleria al di sotto del bacino portuale, con la realizzazione anche dei relativi tratti di raccordo da un lato con il nodo autostradale e, dall'altro, con la viabilità cittadina per snellire viabilità e traffico dello scalo. Successivamente, una volta realizzata l'opera, sarà possibile ragionare sul futuro della sopraelevata.

Critiche dall'opposizione: "Il Comune prima apre alle osservazioni di opposizioni e comitati e poi le tratta come carta straccia e dà il via ai lavori senza degnare la cittadinanza di un doveroso confronto - dice il coordinatore provinciale del M5s Genova Stefano Giordano -. Non siamo contrari al tunnel subportuale, ma siamo tuttavia convinti che, così come progettato, non risponda alle esigenze viabilistiche della città e non sia in grado di ridurre le emissioni 'climalteranti'. Genova fa ancora una volta i conti con progetti calati dall’alto e con un totale disinteresse per le istanze dei genovesi. Il risultato? Per ogni infrastruttura imposta senza percorsi partecipativi, ci sono almeno tre ricorsi al Tar, tutti autofinanziati dai cittadini".

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