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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dal Righi a Pra', primi casi di processionarie: i consigli del veterinario

Con l'aumento delle temperature, sugli alberi iniziano a comparire i nidi del "bruco killer", molto pericoloso per cani e bambini: ecco cosa fare in caso di contatto

Si entra nella stagione più calda (meteo permettendo) e i padroni dei cani iniziano a osservare con attenzione i luoghi in cui di solito portano a passeggio i loro quattro zampe alla ricerca di quella che può rivelarsi una minaccia fatale per loro: le processionarie.

Con l’aumento delle temperature, infatti, gli alberi si riempiono dei nidi bianchi e vaporosi che contengono le larve del “bruco killer”, che scendono a terra per scavare buchi nel terreno e fare il bozzolo. Diventa così molto frequente avvistare lunghe file di insetti lungo la strada, “cortei” pericolosi visto l’alto potere urticante delle larve: il contatto con i peli che le ricoprono provoca una reazione molto dolorosa, portando nei casi più estremi alla necrosi dei tessuti con cui vengono in contatto. E per i cani il rischio è altissimo, vista la tendenza ad annusare o leccare l’insetto, con conseguenze pericolose per le mucose.

Quali sono i sintomi e cosa fare in caso di contatto

A Genova le processionarie sono già state avvistate al Righi, nella fascia di rispetto di Pra’, a San Teodoro, a Quezzi, a Rivarolo e a Castelletto, dove si è già registrato un caso: «Nei giorni scorsi ci hanno portato un cane che in un giardino zona Sant’Anna ha leccato una processionaria caduta da un albero  - conferma la dottoressa Chiara Vaselli, titolare dello studio Genova Vet - Si riconosce il contatto con le larve perché l’animale inizia a sbavare, a guaire, a vomitare e a cercare di “grattarsi” lingua e naso con le zampe».

Che fare dunque in caso di uno sfortunato incontro con le processionarie? Il consiglio è quello di lavare subito lingua, naso e in generale il muso del cane con tantissima acqua, solo quella, e poi correre dal veterinario: noi sediamo l’animale e laviamo accuratamente le parti che sono entrate in contatto con la tossina, poi somministriamo farmaci a base di cortisone per scongiurare reazioni allergiche e integriamo i liquidi per ridurre al minimo la perdita di tessuti corrosi dalla tossina».

Segnalazioni da tutta la città

Le segnalazioni, intanto, aumentano con il passare dei giorni e arrivano anche dall’entroterra genovese e dal levante: sia a Chiavari sia a Rapallo i residenti hanno indicato al Comune i punti in cui sono state avvistate, e spetta proprio all’amministrazione bonificare (a patto che si tratti di area pubblica, e non di un giardino privato). A Genova se ne occupa Aster, che per disinfestare l’albero inietta nel tronco un insetticida che le larve mangiano e che le uccide una volta tornate nel nido. 

I consigli preventivi sono dunque quelli di osservare attentamente gli alberi sotto cui si passa (non solo per i cani, ma anche per i bambini, la cui pelle delicata potrebbe subire gravi conseguenze dal contatto con le processionarie), di tenere i cani al guinzaglio e di segnalare a Comune, Municipio e Asl la presenza di nidi. E per i privati, un ulteriore avvertenza: se nel vostro giardino notate un nido, tenetelo d’occhio: se non aumenta di dimensioni, significa che le larve al loro interno sono già morte e non c’è rischio.

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