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Cronaca

Patrocinio negato al Pride, Bucci: «Nessuna ideologia, ma no a eventi divisivi»

Il sindaco conferma l'intenzione di non patrocinare l'evento del prossimo 16 giugno. Ma apre a un confronto con il Coordinamento Liguria Rainbow

«Non c’è contrarietà ideologica» al Gay Pride del prossimo 16 giugno, ma il Comune di Genova resta dell’idea di non patrocinarlo. Questa, in estrema sintesi, la replica del sindaco Marco Bucci al Coordinamento Liguria Rainbow e alle tantissime voci che si sono sollevate per chiedere spiegazioni sulla decisione del Comune di smarcarsi dal Pride e dalla Colorata Cena, organizzata il 19 maggio ai Giardini Luzzati per celebrare la Giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio.

«Sin dai giorni successivi alla mia elezione a sindaco mi sono espresso sulla futura concessione dei patrocini del Comune di Genova. Ho spiegato che la nuova amministrazione avrebbe patrocinato iniziative non divisive per la cittadinanza o comunque non offensive per qualsiasi fascia della popolazione genovese, avendo questa scelta anche un onere economico per la collettività», ha chiarito il sindaco Bucci sul suo profilo Facebook, sottolineando che ognuno sarà libero di partecipare secondo il proprio pensiero a queste manifestazioni, che l’amministrazione sarà impegnata a gestire garantendo ordine, sicurezza e decoro perché il tutto possa svolgersi nella maniera migliore e nel rispetto di chi deciderà di intervenire».

Il Comune nega il patrocinio al Gay Pride: «Così si legittima l'omofobia»

Bucci ha quindi risposto direttamente ai rappresentanti del Coordinamento Liguria Rainbow, che nei giorni scorsi gli avevano inviato una lettera aperta chiedendo di ritornare sui suoi passi, invitandoli a «mettersi in contatto con noi per fissare un appuntamento. Siamo pronti ad accettare le critiche e renderle costruttive nell’interesse di tutti, ma allo stesso modo pronti anche a respingere ogni attacco da parte di chi cerca di sfruttare una decisione dettata da un moderno senso civico per scopi assolutamente strumentali: da parte nostra non è in atto alcuna censura né discriminazione verso alcuno».

«Garantiamo e difendiamo la libertà di tutti nel manifestare il proprio pensiero. Questa amministrazione vuole che Genova sia città una libera: la libertà dei singoli finisce soltanto dove comincia la libertà degli altri», ha concluso Bucci. Una replica articolata e affidata ai social network, che ha prevedibilmente scatenato diverse reazioni: da un lato c’è chi difende la scelta del Comune (l’unico, oltre alla Provincia di Trento, ad avere mai negato il patrocinio gratuito al Pride), dall’altro in molti questionano le parole scelte dal sindaco, in particolare quando si riferisce a manifestazioni “non divisive e non offensive”. 

Il Coordinamento Liguria Rainbow, dal canto suo, aspetta ancora le motivazioni ufficiali alla base del rifiuto di concedere il patrocinio, e ha confermato di avere chiesto un incontro al sindaco per chiarire le rispettive posizioni: probabile che un confronto avverrà durante la prossima seduta del consiglio Comunale di martedì 10 aprile, cui prenderanno parte anche i rappresentanti dell'associazione.

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