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Cittadina di Pra': «Tenetevi il mare che con prepotenza ci avete preso, ridateci la salute»

«Palmaro ha un altissimo numero di ammalati oncoligici, un alto tasso di mortalità, un alto tasso di ammalati con neoplasie alla tiroide e agli apparati respiratori, abbiamo bambini nati già malati. Basta». Un estratto della lettera di un'abitante

Nella sua ultima riunione dello scorso 27 aprile 2018, il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha dato il via libera all'estensione della concessione alla Porto Petroli Spa (area Multedo) per dieci anni (scadenza 2030). A fronte delle valutazioni degli investimenti che ammontano a circa 15 milioni di euro e tenuto conto delle disposizioni normative in materia, il Comitato ha approvato quale nuovo termine della concessione il 31 dicembre 2030.

Se da una parte questa rappresenta una buona notizia per i lavoratori, impiegati nell'area, dall'altra non fa che aggravare la situazione degli abitanti della zona, da anni alle prese con inquinamento acustico e ambientale. Il tema è tornato d'attualità in seguito a una lettera, pubblicata il 9 aprile sul sito internet del Comitato Palmaro c'è. A scriverla è stata un'abitante di Pra'.

Lettera di una cittadina di Palmaro

Mi chiamo Paola e abito a Genova Palmaro. Vorrei segnalare la totale invivibilità del sestriere. Risiedo in un'abitazione per così dire ex fronte mare, ora fronte porto. Abitazione che nonostante l'amore e i sacrifici impiegati per il suo acquisto, per la sua attuale posizione sta diventando la mia condanna.

Le valutazioni sicuramente ineccepibili di aver preso, anni or sono, l'insediamento di quello che doveva essere il porto amico sono state un azzardo. Non è pensabile costringere gli abitanti di un quartiere, di una zona, definita altresì dal presidente dell'Autorità Portuale Signorini "di poco pregio" a vivere una quotidianità inquinata acusticamente e atmosfericamente. Il traffico continuo dei container spostati dai carrelli elevatori ovunque possa esserci un piccolo spazio, un buco, i cicalini di questi a volume altissimo, i boati procurati da questi container lasciati cadere dall'alto come fossero fogli di carta, il motore acceso delle navi, il movimento container dalle 8 gru che imperano oramai su tutta costa di ponente stanno costringendo la sottoscritta e tutta la comunità di Palmaro a non vivere decorosamente, a non riposare con conseguenze negative che si ripercuotono sui ritmi biologici, sui ritmi individuali veglia-sonno.

Non è pensabile vivere giorno e notte sia nella cattiva che nella buona stagione con finestre chiuse per colpa dell'inquinamento acustico che giorno dopo giorno ci massacra il cervello. Non è possibile respirare e soprattutto non è possibile far respirarare ai nostri figli un inquinamento altissimo dove le polveri sottili la fanno da padrona.

Palmaro, e gli studi medici parlano chiaro, ha un altissimo numero di ammalati oncoligici, un alto tasso di mortalità, un alto tasso di ammalati con neoplasie alla tiroide e agli apparati respiratori, abbiamo bambini nati già malati. Basta. Ora basta.

La comunità è stufa e un responsabile deve rendere conto ai cittadini onesti lavoratori con una dignità senza precedenti di quanto sta accadendo in questa zona, dove fondi per una riqualificazione del quartiere si sono fermati a una rotonda “scoglio dell'oca”, a un mortaio che a seconda del momento viene riempito con due mazzi di basilico. Palmaro e Pra' hanno bisogno di un altro tipo di riqualificazione.

Tenetevi il mare che con prepotenza ci avete preso, ridateci la salute. Non è possibile particolarmente nelle ore notturne avere nelle orecchie cicalini continui dei carrelli elevatori container. Non possiamo dormire con gli stessi dispositivi di sicurezza che indossano coloro che lavorano, non possiamo piu vivere in questo modo. Basta.

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