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Cronaca Portofino

Passerella sopraelevata sul monte di Portofino, indagano i carabinieri

«C'è chi, come noi, è già al lavoro sulla strada per rimediare ai danni, e c'è un ambientalismo ipocrita e castrante capace solo di dire no, anche alle cose più sensate», la dura replica del presidente Toti a Italia Nostra, che ha segnalato il cantiere

Continuano le polemiche a proposito dei lavori sul monte di Portofino, per collegare il borgo alle località vicine dopo la violenta mareggiata, che ha isolato la nota località turistica. I carabinieri hanno avviato un'indagine per capire se la passerella sul sentiero per Nozarego sia in regola. A segnalare il cantiere è stata Italia Nostra.

L'associazione ha ribadito ancora una volta la sua posizione. «All'esito dell'incontro avvenuto in data 16 novembre 2018 con i Sindaci del Comune Di Camogli, del Comune di Portofino e del Comune Di Santa Margherita Ligure (l'ultimo anche presidente dell'Ente Parco Portofino) e con il direttore dell'Ente Parco di Portofino, Italia Nostra ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione di una pista temporanea per motoveicoli attraverso il Parco di Portofino, opera che interessa la strada vicinale da località Gave a Mulino del Gassetta, e chiede a chi di competenza (Sindaco di Portofino ed Ente Parco di Portofino) di fermare immediatamente i lavori e ripristinare il sentiero nello stato in cui era prima dell'inizio dei lavori».

«Nel predetto incontro - prosegue Italia Nostra - il Sindaco di Portofino ha precisato che la finalità di quell'opera, stante la situazione di isolamento dell'abitato di Portofino a causa della parziale distruzione per la mareggiata del 28 ottobre della strada provinciale di collegamento con Santa Margherita, consiste nel permettere a lavoratori residenti a Portofino di raggiungere con il proprio scooter Santa Margherita via Nozarego quando le condizioni meteomarine non consentono loro di farlo via mare».

«La strada individuata dal Sindaco di Portofino per questo scopo consiste - scrive ancora l'associazione -, per il tratto Gave-Mulino del Gassetta, in una strada vicinale di limitata larghezza, parzialmente attrezzata con scale in cemento e per il resto in terra battuta. Il viottolo si snoda in un percorso sinuoso, a tratti con notevole pendenza, con curve talvolta molto strette, fiancheggiato in molti punti da ripida scarpata. Per superare un tratto in pendenza, pavimentato con scala in cemento, è stata eretta una ponteggiatura (non terminata) che sopraeleva la “sede stradale” ad oltre 4 metri dal terreno. Questa pista sopraelevata, il cui fondo è rappresentato da tavole da ponteggio metalliche, appare pericolosissima per l’incolumità dei potenziali utilizzatori, sia per la limitata larghezza, sia per la mancanza di protezioni laterali, sia per il fondo, che, se bagnato risulterebbe notevolmente sdrucciolevole, anche per l’inevitabile presenza di foglie. I lavoratori con lo scooter passerebbero per quella strada, comunque pericolosa, e su quella “sopraelevata”, che richiederebbe, per chi vi salisse, le medesime misure di sicurezza di una ponteggiatura per edilizia».

Passerella e nuova strada sul monte di Portofino. Foto

Un passaggio utile a pochi fa sapere Italia Nostra. «Alla domanda su quanti lavoratori utilizzerebbero quel percorso e chi regolerebbe il traffico è stato risposto dal Sindaco di Portofino che solo pochi lavoratori con lo scooter passeranno per quella strada, “forse cinque”, mentre tre dipendenti del comune regoleranno il traffico».

«Alla luce di tali dichiarazioni Italia Nostra conferma il proprio assoluto dissenso rispetto alla soluzione per l’emergenza di Portofino individuata dal suo Sindaco».

«Il costo dell'opera, infatti, in termini di denaro pubblico speso e di impatto ambientale, sia pure in parte temporaneo, non ha alcun ragionevole rapporto con l'utilità sperata di far transitare per quel viottolo 5 motoveicoli al giorno, utilizzando, per giunta, tre unità di personale comunale per consentire quel transito. Ciò, per di più, quando esiste già un'altra strada che collega l’abitato di Portofino a Ruta di Camogli attraverso Olmi e Pietre strette - e che viene attualmente percorsa da mezzi del comune e della Protezione Civile, nonché da mezzi militari e mezzi di soccorso - per la quale potrebbero transitare più idoneamente i motoveicoli dei pochi lavoratori di Portofino».

«Il transito dei motoveicoli attraverso la strada che collega l'abitato di Portofino a Ruta non avrebbe alcun costo aggiuntivo né in termini di denaro pubblico né in termini di sacrificio per l'ambiente, in quanto le operazioni di allargamento di detta strada sono già state realizzate dal Genio Militare. Tale pista, inoltre, benché comunque presenti elementi di criticità che Italia Nostra ha già segnalato, specie in condizioni meteo avverse, si palesa di gran lunga più idonea sotto il profilo della sicurezza degli utilizzatori».

«Italia Nostra - conclude l'associazione -, riservandosi ulteriori azioni a tutela dell’integrità del Parco, confida che le ragioni suesposte inducano all’accoglimento della richiesta di fermare i lavori e ripristinare il sito».

La replica del governatore Toti

«Dopo aver sollevato un putiferio sul sentiero nel bosco di Portofino, messo in sicurezza dal Genio Militare per consentire al borgo di non restare completamente isolato nei giorni di maltempo, ieri Italia Nostra ne ha fatta un'altra: ha sporto denuncia per un piccolo passaggio che le amministrazioni volevano rendere percorribile alle biciclette e agli scooter, per consentire ai cittadini di spostarsi e andare a lavorare», ha scritto oggi il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti su Facebook.

«C'è chi, come noi, è già al lavoro sulla strada per rimediare ai danni, e c'è un ambientalismo ipocrita e castrante capace solo di dire no, anche alle cose più sensate. Un ambientalismo che da decenni fa perdere all'Italia opportunità di progresso, di crescita, di lavoro, e tutto questo senza minimamente riuscire a difendere la nostra bella natura. Ma dov'erano mentre la Liguria e l'Italia venivano devastate? Gli ambientalisti a ogni costo non si preoccupino: con noi il parco di Portofino resterà il paradiso che è, senza per questo rinunciare al buon senso a cui loro hanno abdicato da anni», conclude Toti.

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