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Cronaca

Porto, sciopero di 24 ore dopo il licenziamento di un lavoratore

I sindacati Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato uno sciopero di 24 ore dei lavoratori del porto di Genova per giovedì 31 ottobre 2019, a partire dal turno di notte

I sindacati Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato uno sciopero di 24 ore dei lavoratori del porto di Genova per giovedì 31 ottobre 2019, a partire dal turno di notte.

«Rispetto alla vertenza Gnv - spiegano i sindacati in una nota - le Segreterie, insieme ai delegati dell’azienda e con il mandato dell’assemblea hanno proclamato sciopero per tutto il personale di Grandi Navi Veloci, per il giorno 31 ottobre per l’intera prestazione lavorativa. Oltre alle problematiche aziendali si è aggiunto il licenziamento di un giovane lavoratore per soppressione della mansione, senza nessun preavviso o sanzione precedente. La reazione sindacale, in maniera unitaria, è stata immediata in quanto il lavoratore, iscritto alla Filt Cgil ha subito avvertito i propri delegati sindacali. Non solo perché colpisce direttamente un lavoratore, ma anche perché è stata compiuta al di là della prassi che regola le buone relazioni sindacali».

«Intanto la solidarietà dei portuali non si è fatta attendere - proseguono i sindacati - e tantissime sono le lettere di solidarietà arrivate, motivo per cui le Segreterie sindacali hanno coinvolto i propri delegati e deciso di estendere la protesta in tutto il porto per continuare la lotta sindacale contro il precariato e i contratti di lavoro atipici nel settore e l’attuale applicazione delle normative sul lavoro che le scriventi contrastano sin dai tempi della sua entrata in vigore e contrasteranno in futuro».

«L’astensione dal lavoro riguarderà tutti i lavoratori degli organici porto e comunque tutti i dipendenti delle imprese ex articolo 16, 17 e 18 della legge 28 gennaio 1994 numero 84 e dei dipendenti delle AdSP - concludono i sindacati -  si dichiara in anticipo, per quanto ovvio, che ove lo sciopero si rendesse inevitabile saranno garantite tutte le prestazioni che possano in qualche modo coinvolgere i diritti della persona costituzionalmente garantiti e in particolare tutti i diritti che riguardino la vita, la salute, la libertà, la sicurezza, l’igiene, la vita di animali, la salvaguardia di merci deperibili, gli approvvigionamenti essenziali, i collegamenti da o per le isole».

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