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Cronaca

Ponte Morandi, i familiari delle vittime: «Scuse tardive, servono azioni concrete»

Egle Possetti, portavoce del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, ha risposto al nuovo amministratore delegato di Atlantia, Carlo Bertazzo

«Dopo le dichiarazioni stampa che abbiamo visto dell’AD di Atlantia potrebbe bastare il silenzio ma non e’ sufficiente». Esordisce così Egle Possetti, portavoce del Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi, in risposta all'intervista rilasciata dal nuovo amministratore delegato di Atlantia, Carlo Bertazzo, attraverso la quale aveva chiesto scusa ai familiari delle vittime e a tutti gli italiani.

«In una societa’ civile le scuse a noi e a tutti gli italiani sarebbero giunte il giorno dopo il disastro - ha aggiunto Egle Possetti - . e avrebbero di conseguenza dato corso a tutte le azioni per un cambio sia del vertice che della politica aziendale, magari distogliendo qualche azionista dalle grigliate di ferragosto, convocando con urgenza chi poteva decidere, 43 morti non possono diventare “perdite collaterali” di un sistema».

«Poco o nulla fatto dopo 18 mesi e la nostra sicurezza sempre appesa ad un filo e ci troviamo a leggere queste affermazioni? Con quale scopo? Vogliamo azioni, con la A maiuscola come cittadini e giustizia fino in fondo andando a ricercare tutti, e dico tutti i colpevoli. Sono anni che in questo paese ci vengono addosso “treni merci” ma si cercano purtroppo solo dei moscerini. Solo azioni reali, concrete ed importanti verso una politica attenta solo ai bisogni della cittadinanza, vissuta nel senso nobile del termine, potranno diminuire la nostra infinita sfiducia e disperazione».

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