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Cronaca

Da Arenzano a Voltri passando per Mele, il ponente prova a rialzarsi dopo il maltempo

Municipio e sindaci schierano tutte le risorse a disposizione, e i volontari scendono in campo per dare una mano. La situazione però resta critica in molte zone

Dall’emergenza alla conta dei danni, al ripristino (per quanto possibile, con le proprie risorse), tutto nel giro di pochi giorni. Il ponente genovese si rimbocca le maniche e, insieme con gli uomini di Aster e con i volontari che si sono messi a disposizione, prosegue nel tentativo di ripristinare tutte quelle criticità causate dalla mareggiata dello scorso 29 ottobre e dall’ondata di maltempo che ormai da oltre una settimana sta tartassando tutta la regione e gran parte dell’Italia.

Voltri, Pra' e Pegli: il bilancio tra alberi caduti e lungomare devastati

Per quanto riguarda il territorio del Municipio Ponente, in questi giorni il presidente Claudio Chiarotti e i suoi assessori stanno effettuando diversi sopralluoghi nelle aree più colpite o compromesse: tra i problemi principali, alberi caduti (soprattutto nei parchi storici come il Villa Duchessa di Galliera o Villa Durazzo Pallavicini) e da rimuovere, frane e cedimenti del terreno zuppo e qualche zona ancora senza corrente elettrica. 

Maltempo, da levante a ponente si contano i danni. E ci si rimbocca le maniche: «Ci rialzeremo»

A oggi il Municipio ha annunciato l’intenzione di finanziare interventi di messa in sicurezza per circa 20mila euro (confermato via social dall’assessore ai Lavori Pubblici, Matteo Frulio), mentre il Comune si occuperà di quelli di somma urgenza come l’abbattimento di alberi e rami ancora pericolanti e dunque rischiosi per i cittadini. 

A Villa Duchessa di Galliera sono intervenuti gli Alpini, che insieme con alcuni studenti del Marsano si sono dati da fare per rimuovere gli alberi caduti dalle aiuole e stanno collaborando con Aster per riparare ai danni causati dal vento, con l’obiettivo di riaprire nel minor tempo possibile. Giardinieri al lavoro anche nel parco di Villa Durazzo Pallavicini (la cui direttrice, Silvana Ghigino, ha lanciato un appello per classificarsi nell’elenco dei luoghi del cuore 2018 del Fai) per cercare di riportare la scenografia che è valsa il titolo di “parco più bello d’Italia” allo splendore originale. 

Aiuti anche a Pegli, dove gli ex operai Ilva che svolgono oggi lavori socialmente utili si sono messi a disposizione per sgomberare il sottopasso tra piazzetta Tabarca e i Bagni Doria sfruttando il mezzo messo a disposizione da Amiu. Resta fermo il servizio Navebus per danni al Molo Archetti. La situazione più grave resta quella del lungomare di Voltri: la passeggiata Bruzzone ha riportato danni ingentissimi a causa della mareggiata, così come diversi stabilimenti, distrutti dalla furia del mare, e le spiagge, “mangiate” dalle onde. 

Arenzano, Cogoleto e Mele: i piccoli Comuni contano i danni

La “tempesta perfetta” ha fatto danni anche ad Arenzano, dove si stima che la cifra necessaria per il ripristino sia di oltre un milione di euro. A subire di più la forza del mare gli stabilimenti balneari, devastati dalla furia delle onde. A Cogoleto ancora peggio: la stima è di circa 2 milioni di danni, soprattutto sul lungomare, ma anche nell’entroterra si fanno i conti con diversi disagi: una frana ha bloccato la strada che dal mare porta alla frazione di Lerca, e sono ancora parecchi gli alberi caduti da rimuovere. 

Anche il Comune di Mele prosegue nella gestione delle criticità provocate dal maltempo, e anche qui il problema è legato principalmente ad alberi e rami pericolanti: «La solitudine dei Comuni che troppo spesso si sostituiscono a realtà ben più solide economicamente, e l'essenzialità della prevenzione - commenta desolato il sindaco Mirco Ferrando - Il territorio è degradato da tempo, molti terreni privati sono abbandonati a loro stessi, i privati non fanno manutenzione e finisce che i tantissimi alberi presenti nell'area del Comune, già compromessi dal gelicidio dell’anno scorso, con la tempesta sono crollati o restano pericolanti, in bilico sulle strade. Abbiamo tolto i detriti dalle carreggiate, ma ne restano centinaia appesi e non sappiamo valutare quando potrebbero cadere. La statale del Turchino, che passa attraverso il Comune, è l'arteria a maggior rischio, sia per chi va in paese sia per chi sale alle frazioni, o anche solo per chi passa per andare al Faiallo o verso l'entroterra. Abbiamo compilato le schede di somma urgenza e stimato i danni, circa 50mila euro, troppi per le casse del nostro piccolo comune. Speriamo qualcosa si muova nei prossii giorni, e che non si tratti degli alberi».

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