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Cronaca

Parte da Genova la petizione dei pazienti che usano cannabis terapeutica

I malati chiedono alla Regione e allo Stato che le cure siano accessibili in modo continuativo e gratuito

Lo spiega bene Melissa: con l'uso della cannabis riesce a dormire senza dolori. La mamma di Denise invece ha visto diminuire le crisi epilettiche di sua figlia del 70 percento. Poi c'è Elisa che si cura la fibromialgia e Lucia che ne fa uso per la sua forte artrosi. Insieme a tanti altri formano un gruppo di malati che hanno in comune l'uso della cannabis a fini terapeutici. Dopo una campagna di sensibilizzazione targata #iosostengolacannabisterapeutica sono tornati a farsi sentire per chiedere allo Stato l'accessibilità, la continuità e la gratuità di questa cura.

La petizione è partita da quattro città (Genova, Bologna, Monza e Sant'Alessio Siculo) attraverso una raccolta firme su change.org ed è diretta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Quando una persona attraverso una terapia riesce a trovare una qualità di vita migliore - spiega Barbara - deve avere la certezza che questa terapia abbia una continuità altrimenti è una violazione dei diritti della persona ed è incostituzionale non garantire, a chi purtroppo è malato, una cura».  

I pazienti chiedono che sia garantita la continuità terapeutica necessaria ad assicurare la corretta somministrazione di tutti i prodotti, importati e non, con i tempi e le modalità adeguate, nel rispetto delle prescrizioni mediche fatte ad hoc in base alle diverse patologie. Un altro punto fondamentale è l'estensione della lista delle patologie che possono avere accesso alla terapia, in modo uniforme sul territorio e l'erogazione da parte del sistema sanitario nazionale. 

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