Amianto e pensioni, Ansaldo Energia condannata a risarcire Inps. Assolti i dirigenti Inail
Si chiude con una doppia condanna e una doppia assoluzione il processo sui benefici accordati ai lavoratori dell'azienda sulla base di certificazioni fasulle
Doppia condanna e doppia assoluzione nel processo sulle false certificazioni per le pensioni da amianto in Ansaldo Energia: il giudice Silvia Carpanini ha condannato a un anno e un mese di reclusione Angelo Michelini, capo reparto dell’azienda, e la stessa azienda, considerata responsabile civile, a risarcire il danno all’Inps, mentre ha assolto dall’accusa di truffa Pietro Pastorino, ex direttore del'ufficio provinciale di Inail, e la collega Cinzia Rotella.
Secondo la tesi del pubblico ministero Luca Scorza Azzarà, accolta dal giudice, Michelini avrebbe certificato il falso a Inail sostenendo che alcuni dipendenti dell’azienda avrebbero lavorato in altri settori oltre alle macchine utensili, tutto al fine di fargli avere i benefici pensionistici relativi all’esposizione ad amianto. L’accusa si era estesa anche a Pastorino e a Rotella, che per il pm avevano approvato la richiesta consapevoli della falsità della certificazione. Il danno stimato a Inps è di circa 36 milioni di euro in pensioni e indennizzi non dovuti.
Per il giudice, però, sia Pastorino (difeso dall’avvocato Simone Vernazza), sia Rotella (difesa dagli avvocati Avicoli e Robustelli) avrebbero agito in buona fede, e non sarebbero dunque colpevoli. Rimangono tutte valide invece le pensioni accordate ai 12 lavoratori coinvolti nel processo, che in udienza preliminare erano stati assolti per mancanza di dolo.