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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via San Lorenzo

Papa Francesco a San Lorenzo, l'appello al clero: «Ascoltate la gente»

Il video dell'arrivo del Pontefice nel centro storico, le strette di mano con i fedeli, e poi il lungo discorso rivolto a vescovi, sacerdoti, suore e religiosi

Il Pontefice è arrivato a San Lorenzo dopo la visita all'Ilva, a bordo della "Papamobile" tra gli applausi e le bandierine della folla in festa. Papa Francesco ha stretto le mani dei fedeli davanti alla cattedrale, e poi l'ingresso e l'incontro con il mondo del clero.

IL VIDEO:

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Dopo la visita a San Lorenzo, seguendo il programma ufficiale, è previsto l'arrivo al Santuario della Guardia, dove ad attendere il Papa c'è già una folla in festa.

LA GIORNATA DI PAPA FRANCESCO A GENOVA

All'interno della cattedrale sono oltre 1.600 i vescovi, i sacerdoti e i religosi che sono accorsi per partecipare alla messa: la piazza e la chiesa sono presidiate e transennate, e all'esterno è stato installato un maxi schermo per consentire anche a chi non ha trovato posto all'interno di assistere alla celebrazione: «Gesù aveva chiara coscienza che la sua vita era per gli altri, per il Padre e per la gente, non per se stesso. Si dava agli altri, e la sua vita l’ha vissuta in chiave di missione. La cosa che non ci aiuta è la debolezza nella diocesanità. Farà bene a tutti i preti ricordare che Gesù è il salvatore, non ci sono altri salvatori, e pensare che Gesù mai si è legato alle strutture, ma si è sempre legato ai rapporti. Se un sacerdote si accorge che la sua vita è troppo legata alle strutture, c'è qualcosa che non va. Se non c'è legame con il prossimo, e con Dio, niente ha senso per un sacerdote». 

Dopo l'intervento di Francesco ha preso la parola don Pasquale Revello, parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Recco, che visibilmente emozionato ha parlato della sua esperienza: «Quanti anni ha, lei?», ha chiesto il Pontefice, «81 compiuti», ha risposto don Pasquale, scatenando gli applausi dei presenti e la replica del Papa: «Ne avrei dati 20 di meno! Siamo coetanei». Bergoglio è quindi tornato a mettere in guardia i giovani seminaristi dalla volontà di fare carriera messa davanti a quella di creare rapporti umani: «Se in seminario trovate un giovane promettente, ma che chiacchiera troppo e sparla degli altri, cacciatelo via. C'è un detto che dice: "Alleva corvi, e ti mangeranno gli occhi"»

«I giovani chiedono testimonianze di autenticità, di armonia con Cristo - ha poi concluso Papa Francesco - con i comportamenti scorretti siamo noi stessi a provocare certe crisi di vocazione. Ci vuole una conversione pastorale, missionaria. Se voi, preti o consacrati o suore, siete sempre occupati, se non avete tempo di ascoltare i giovani, perché pensate che siano noiosi, i giovani andranno a cercare altri che li ascoltino. È fondamentale il linguaggio della testimonianza: nella zona di Buenos Aires in cui ero vescovo, erano arrivate alcune suore coreane ad assistere i malati. Non parlavano una parola di spagnolo, ma dopo alcuni giorni i malati erano felici. Dicevano che le suore erano brave, ma chissà cosa dicevano? In realtà non importava, perché sorridevano, prendevano la mano dei pazienti: è il linguaggio della testimonianza dell'amore che può attrarre anche senza parole».

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