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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Lavagna

Chiodo sbagliato nell'operazione, morì pensionato: risarcito il figlio ma non la moglie

Il tribunale civile di Genova ha condannato l'Asl 4 a risarcire per circa 70 mila euro il figlio della vittima ma non la moglie che ha rifatto causa

Caduto a 92 anni durante la villeggiatura nell'entroterra ligure, si era rotto il femore. Ricoverato nel reparto di Traumatologia dell’ospedale di Lavagna L.M. era stato operato ma i medici avevano sbagliato la misura della vite che gli era stata inserita per riparare la frattura. Un errore che aveva provocato all'anziano genovese prima una terribile infezione, quindi la morte.

Dopo nove anni, nei giorni scorsi il tribunale civile di Genova ha condannato l'Asl 4 a risarcire il figlio della vittima di circa 70 mila euro ma non la moglie che tramite lo studio legale ha rifatto causa. Per quanto riguarda il primo procedimento, i giudici hanno riconosciuto l'errore dei medici e il calvario del pensionato costretto a una lunga serie di ricoveri. 

Nel maggio del 2014 L.M si era rivolto all’ospedale di Santa Corona dove era stato constatato il fallimento del precedente intervento ma in attesa del ricovero per la nuova operazione l'uomo aveva manifestato stati febbrili ed episodi confusionali che lo avevano costretto alla corsa nel più vicino ospedale, a Rapallo, dove era rimasto dal 26 maggio al 4 giugno. Qui, una radiografia all’anca destra, aveva confermato la dislocazione della vite applicata a Lavagna per stabilizzare la frattura del femore.

Come da indicazione il paziente il 5 giugno era stato ricoverato all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, ma erano emerse controindicazioni all’intervento, considerato a rischio di sopravvivenza. Il 7 giugno, causa inoperabilità, L.M. era stato dimesso.

Poi un nuovo ricovero, questa volta nelle cure intermedie dell’Ospedale di Sestri Levante. In questa sede veniva accertata l'infezione in sepsi all’anca destra. Dalle radiografie emergeva l'errore nel posizionamento della vite, che impediva sia la deambulazione che la riabilitazione e alimentava l’infezione. Si attende ancora un mese prima di rimuovere il chiodo e siamo al 15 luglio del 2014 all'ospedale di Sestri Levante. Nonostante i disperati tentativi dei medici di salvargli la vita, il 1° settembre 2014 l'anziano moriva per setticemia.

È scattata così la denuncia del figlio assistito da Luca Piovini che fa parte della Cp Servizio Medico Legali, realtà
genovese specializzata nei casi di malasanità. L'Asl 4 in un primo momento aveva negato ogni tipo di risarcimento ma grazie all'attività legale è stata costretta dalla sentenza a sborsare la cifra indicata dal giudice Cristiana Buttiglione. E però non c'è ancora la parola fine: risarcito il figlio, la madre ultranovantenne, rimasta sola, con una situazione economica delicata dovuta alla mancanza della parte della pensione del marito, e anche dell’accompagnamento, ha avanzato tramite lo stesso studio legale la richiesta di risarcimento. L’Asl4 ha nuovamente negato la responsabilità, con futili motivi, sconfessati direttamente dalla sentenza che li aveva in precedenza condannati.  La risposta ha costretto la vedova della vittima a iniziare una nuova causa nei confronti dell’Asl4.

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