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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Nuovo ponte, Bucci sulla gestione: «Mi hanno detto di parlare con Aspi»

Il sindaco-commissario risponde sibillino (ma non troppo) a chi gli chiede chi gestirà il viadotto in nuova costruzione. Sui social monta la protesta contro Autostrade

La sesta campata ha fatto appena in tempo a essere posizionata sulle due pile pronte ad accoglierla, che si accende nuovamente la polemica sulla gestione del futuro nuovo ponte di Genova, soprattutto in giornate in cui si dibatte di eventuali “perdoni” di Autostrade previo pagamento di una maxi sanzione.

A sganciare la “bomba” è stato il sindaco-commissario Marco Bucci, che interpellato a Tursi sulla futura gestione ha chiarito che «in via non ufficiale mi hanno detto che devo cominciare a parlare con Autostrade». E incalzato per sapere di più, ha chiosato con un “no comment”, aggiungendo però che «non è la prima volta che lo dico, bisogna iniziare già adesso a ragionare anche sulla manutenzione».

Una dichiarazione che da sola non dice molto - è ovvio che Autostrade, attuale concessionario, verrà comunque interpellato per la gestione del nuovo ponte - ma che lascia comunque intendere che l’iter per la revoca delle concessioni sia ancora a livello embrionale. La ministra ai Traporti, Paola De Micheli, ha smentito nei giorni scorsi che vi sia la possibilità di lasciare ad Aspi, controllata di Atlantia, la gestione delle autostrade in cambio del pagamento di una maxi multa.

Anche il Movimento 5 Stelle è salito sulle barricate, con Alice Salvatore, consigliera pentastellata in Regione, che ha seccamente ribadito che «Società per Autostrade deve lasciare libera la Liguria. Via le loro mani dalle nostre vite. Ne abbiamo già perse 43: quante altre ne vogliono? Maxi-Multa, condoni, sconti: non scherziamo. Possono inventarsi di tutto, ma non riusciranno in nessun modo a sfuggire alle loro gravissime responsabilità».

Crescono, intanto, gli iscritti al gruppo Facebook “Autostrade chiare”, che a oggi conta su quasi 39mila iscritti che programmano di scendere in piazza per «consegnare le nostre richieste ad Aspi, manifestare civilmente e firmare una petizione affinché lo Stato metta in sicurezza in breve termine tutti i viadotti, ponti e gallerie che ogni giorno percorriamo».

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