Incendio a Nervi, il fronte si allarga. Fiamme vicino alle case, famiglie evacuate
Paura nel levante genovese per il rogo divampato in mattinata, che nelle ultime ore ha continuato a crescere. A ostacolare lo spegnimento, il forte vento. Evacuate circa 10 famiglie
Continua a bruciare la collina di Sant’Ilario, dove in mattinata è divampato un incendio che nel pomeriggio ha costretto alla chiusura dell’autostrada A12 tra i caselli di Recco e Genova Nervi per consentire le operazioni di spegnimento e bonifica del fronte. Il traffico nel corso della giornata è stato quindi deviato sull'Aurelia, dove si sono formate lunghe code sia per chi viaggia verso il capoluogo ligure sia per chi si dirige verso levante.
L'autostrada, nel tratto tra Nervi e Recco in direzione ovest, è stata riaperta alle 20,30. Rimane però ancora chiuso il tratto in direzione est per motivi di sicurezza, su richiesta dei Vigili del Fuoco.
In serata la situazione non è migliorata e, anzi, circa 10 famiglie sono state costrette a lasciare la loro abitazione sopra via del Commercio.
L’incendio è divampato all’altezza del km 14 dell’A12, poco dopo la galleria del monte Giugo, alle pendici del Fasce, e nelle ultime ore si è rapidamente esteso procedendo sia verso levante, sia verso il monte Moro e da lì verso Apparizione, a causa delle forti raffiche di vento che stanno spazzando il capoluogo ligure.
«La situazione è molto grave», confermano i Vigili del fuoco, da ore sul posto insieme con decine di volontari della Protezione Civile per tentare di contenere il fronte, che nella sua avanzata si avvicina pericolosamente alle case.
A complicare ulteriormente le operazioni di spegnimento c’è il fatto che, a causa del vento, né l’elicottero né il Canadair arrivato da Roma Ciampino siano potuti entrare in azione, e siano stati costretti ad allontanarsi dalla zona.
La Regione Liguria, intanto, ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per tutta la Liguria su decisione dal settore Politiche della Montagna e della Fauna selvatica. Lo stato di grave pericolosità prevede il divieto di accendere qualsiasi tipo di fuoco, sia pirotecnici sia per la combustione di materiale vegetale, e anche il divieto di mettere in funzione apparecchi elettrici come motoseghe. La decisione è stata assunta a seguito delle condizioni di particolare secchezza del terreno e della vegetazione e per le condizioni climatiche che tendono a favorire l’insorgere di incendi boschivi.
«Dai primi giorni di gennaio infatti sono già andati in fumo 50 ettari di bosco, di cui 20 ettari sul Monte Moro e Monte Fasce e dieci ettari ad Andora - fanno sapere da via Fieschi - La Regione Liguria comunicherà la cessazione dello stato di grave pericolosità non appena le condizioni meteo lo consentiranno, cioè con l’aumento dell’umidità della vegetazione».