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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Centro / Piazza Raffaele de Ferrari

De Ferrari, le attiviste di "Non una di meno" smantellano il muro delle bambole

L'installazione è stata danneggiata nel corso del corteo pro aborto libero organizzato dall'associazione. Regione Liguria: «Ferma condanna»

Azione “fuori programma” mercoledì pomeriggio durante la manifestazione organizzata dall’associazione “Non una di meno”, che ieri è scesa in piazza in occasione della giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro.

“Libere di scegliere, pronte a reagire”, era lo slogan delle manifestanti, circa 200, che si sono riunite in piazza De Ferrari per un flash-mob. Proprio durante il flash-mob alcune di loro si sono dirette verso il palazzo della Regione e hanno iniziato a smantellare il cosiddetto “muro delle bambole”, la costruzione voluta dalla Regione stessa come segnale contro la violenza di genere. 

Il muro era stato inaugurato nel novembre del 2016, quando era stato lanciato l’invito a portare in piazza bambole di ogni foggia per dare un segnale contro la violenza sulle donne: «Il muro delle bambole mandava un messaggio sbagliato e pericoloso: le donne come pupazzi, vittime, esposte al loro destino di violenza, ma oggi abbiamo detto basta tutte insieme», hanno fatto sapere le attiviste di “Non una di meno” su Facebook dopo averlo smantellato.

Immediata la risposta di Regione Liguria, che in una nota ha espresso «ferma condanna» nei confronti del gesto compiuto contro il muro delle bambole: «Avremmo preferito che queste persone, tra cui molte donne - hanno fatto sapere la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Sonia Viale, e l’assessore alla Cultura e Pari Opportunità, Ilaria Cavo -avessero organizzato una manifestazione di protesta a seguito dei drammatici casi di stupro che si verificano troppo spesso nel nostro paese. Le donne dovrebbero manifestare non per un diritto che c’è ovvero il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, ma quando viene violato il diritto di una donna alla sua libertà e integrità, fisica e morale. L’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto garantito nel nostro sistema, ma forse le donne che erano in piazza questa sera non lo sanno».

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