Multedo, la protesta per i migranti nell'ex asilo invade il Municipio
Decine di residenti del quartiere hanno "improvvisato" una riunione nei locali del consiglio di circoscrizione per chiedere spiegazioni sull'imminente apertura di un centro accoglienza nella Contessa Govone
Sono state decine i residenti di Multedo che nel pomeriggio di giovedì 16 settembre si sono presentati nei locali del consiglio di circoscrizione del Comune di Pegli per discutere dell’apertura di un centro di accoglienza migranti nell’ex asilo Contessa Govone di via delle Ripe.
Riunione "a sorpresa"
La riunione, come confermato a Genova Today dal presidente di Municipio Claudio Chiarotti, era stata fissata in precedenza per discutere di altri argomenti riguardanti la delegazione di Multedo (nello specifico, strutture e manifestazioni sportive), ma la conferma che entro il primo ottobre nell’ex asilo di proprietà della Curia arriveranno i migranti “sfrattati” dalla Fiera per il Salone Nautico ha gettato il quartiere nell’agitazione “stravolgendo” l’agenda.
Le proteste, infatti, sono nate in primis a causa delle modalità con cui il centro di accoglienza è stato allestito: gli operai con le brande hanno iniziato ad arrivare alla spicciolata nei giorni scorsi, iniziando i lavori per adeguare l’ex asilo al nuovo compito di ospitare i migranti senza informare né i residenti né il loro rappresentante sul territorio, e cioè il presidente di Municipio.
Le proteste e i timori di Municipio e residenti
Lo stesso presidente di Municipio che nel pomeriggio di giovedì ha ascoltato i gruppetti dei suoi concittadini ribandendo di non essere mai stato informato e di avere intenzione di prendere provvedimenti: «Ai residenti non posso che confermare che gli accordi sono stati presi direttamente tra Curia e Prefettura, e non posso che dirmi dispiaciuto per non essere stato minimamente coinvolto nel progetto, né informato sino all’ultimo minuto - ha confermato Chiarotti - LA prossima settimana verrà indetta una conferenza di capigruppo e verrà firmato un documento da inviare alle istituzioni in cui esprimeremo tutta la nostra contrarietà al progetto, elencando anche altre problematiche legate a Multedo, come per esempio il porto petroli che ci soffoca ormai da tempo. Trovo ingiusto che del quartiere si parli solo in casi come questo, e venga poi trascurato il resto del tempo».
Chiarotti aveva già spiegato che le perplessità sull’apertura di un centro di accoglienza sono di diversa natura: da un lato le difficoltà che il quartiere sta vivendo, e che ha portato a un clima di esasperazione in cui è difficile portare avanti proposito come accoglienza e integrazione nella maniera ottimale; dall’altra le complicazioni logistiche legate a via delle Ripe, una strada stretta e senza uscita difficile da raggiungere per i mezzi di soccorso.
