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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Centocinquanta migranti salvati, la motovedetta Cp 311 torna a casa

Nel corso della permanenza a Lampedusa, l'equipaggio della motovedetta genovese ha portato a termine 32 missioni di ricerca e salvataggio

Dopo più di due mesi di missione, la Motovedetta della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Genova CP 311 è rientrata ieri al proprio ormeggio del Porto Antico, al termine del viaggio che da Lampedusa, ove era stata temporaneamente dislocata dal 25 febbraio scorso, con varie tappe intermedie, l'ha portata fino al rientro a Genova.

Una lunga missione che, a turno, interessa tutte le unità delle classi 200 e 300 del Corpo delle Capitanerie di porto di tutta Italia e che, la scorsa estate, aveva visto partecipare anche l'altra unità d'altura della Capitaneria genovese, la motovedetta CP 288.

Negli oltre due mesi di servizio operativo a Lampedusa, la CP 311, con un equipaggio di 5 persone più un soccorritore marittimo al comando del Primo Maresciallo Stefano Carbone, ha prestato soccorso a oltre 150 naufraghi spesso raggiunti a bordo di gommoni fatiscenti e con precari requisiti di navigabilità, altre volte su imbarcazioni prive delle più elementari dotazioni di sicurezza.

Giusto per citare un esempio, in un caso i migranti avevano imbarcato sul gommone, con cui avevano intrapreso la traversata del Mar Mediterraneo, una bombola di gas da cucina con la quale rispristinavano, via via che se ne presentava la necessità, il gonfiaggio dei tubolari dello stesso natante, con i conseguenti rischi.

Nel corso della permanenza a Lampedusa, l'equipaggio della motovedetta genovese ha portato a termine 32 missioni di ricerca e salvataggio, effettuate sotto il costante coordinamento dalla Centrale Operativa del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto di Roma, insieme agli assetti navali militari e non.

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