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Cronaca Sampierdarena / Via Walter Fillak

Da 4mila a 20mila euro per i residenti della zona arancione: la proposta dal comitato Pris

Si è tenuta giovedì la nuova riunione del comitato Pris finalizzata a dettare le modalità di riparto dei 7 milioni messi a disposizione dal governo per chi risiede ai margini del cantiere del Morandi

Tre fasce individuate sulla base della distanza dal cantiere, cui viene associato il rispettivo indennizzo: sono state tratteggiate con più precisione le probabili modalità di suddivisone dei 7 milioni di euro messi a disposizione del commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, per risarcire i residenti della zona arancione, quella limitrofa al cantiere del ponte Morandi, escluse dal decreto Genova ma inserite in un comma della cosiddetta “Sblocca cantieri”. 

La cifra verrà ripartita tra circa 890 famiglie della zona arancione sulla base delle fasce concentriche calcolate sulla distanza, così come anticipato dal sindaco Bucci e proposto oggi nel corso della riunione del comitato Pris (Programma Regionale Intervento Strategico) che si è tenuta oggi in Regione Liguria alla presenza dei rappresentanti dei comitati dei cittadini residenti nell’area interessata.

I fondi potrebbero dunque essere ripartiti con le seguenti modalità: 

- Un indennizzo di 20.000 euro per la fascia più vicina al cantiere (entro i 50 mtri)
- Un indennizzo di 10.000 euro per la seconda fascia (tra i 50 e i 100 metri)
- Un indennizzo di 4.000 euro per la terza fascia (tra i 100 e i 150 metri).

All’incontro erano presenti l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giacomo Giampedrone, l’assessore comunale al Bilancio, Pietro Piciocchi, e per la struttura commissariale i due sub commissari Ugo Ballerini e Piero Floreani, insieme con i tecnici di Regione e Comune.

«Al momento si tratta di un’ipotesi di ripartizione che sarà oggetto di ulteriori studi, anche alla luce delle audizioni svoltesi oggi con i comitati - ha detto Giampedrone - Regione Liguria si era già mossa per riconoscere un indennizzo ai cittadini disagiati, già prima del decreto Genova, quando il soggetto attuatore era ancora Aspi. Successivamente c’è stata la Legge dello Stato che lasciava fuori alcune fasce di cittadini. Quindi noi abbiamo chiesto al Governo, e non l’opposizione, un emendamento alla legge che permettesse al commissario Bucci di utilizzare i fondi previsti dal decreto Genova per coprire quei cittadini tagliati fuori dai risarcimenti. Lo so che il Pris prevede garanzie più ampie di quanto è stato inserito nel Decreto Genova».

«Siamo soddisfatti per i tempi - ha confermato Piciocchi insieme con Giampedrone - perché la norma che ha autorizzato il commissario a pagare gli indennizzi è della fine di aprile e noi ad oggi siamo in grado di elaborare una proposta che verrà ridiscussa la prossima settimana nella nuova riunione del comitato Pris, prevista mercoledì 8 maggio alla presenza dei comitati, per poi corrispondere le somme. Di sicuro è importante il confronto che abbiamo avuto oggi con i cittadini per giungere a una ripartizione il più possibile condivisa con i soggetti interessati». Il primo incontro era stato fissato la scorsa settimana. 

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