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Cronaca

Morandi 'a rischio crollo' in un documento del 2014

Quello che i magistrati stanno cercando di capire è allora perché, se erano già stati segnalati dei problemi seri sul ponte, il progetto per rifare i tiranti viene presentato solo anni più tardi

Da anni qualcuno sapeva che il ponte Morandi era a rischio crollo. Più di preciso dal 2014, quattro anni prima che il viadotto collassasse. Il rapporto è stato scoperto all'interno del registro digitale di Atlantia, sequestrato nel marzo scorso dalla guardia di finanza. A svelarlo è stato il quotidiano La Repubblica in un articolo di Giuseppe Filetto e Marco Lignana.

Mentre nei tre anni precedenti viene sollevata la possibilità, seppur molto bassa di un crollo, dal 2017 si parla di 'rischio perdita di stabilità'. Autostrade ha già fatto sapere che al cda veniva presentata da Spea, allora addetta a monitoraggio e manutenzione, una sintesi, non la versione integrale.

Quello che i magistrati stanno cercando di capire è allora perché, se erano già stati segnalati dei problemi seri sul ponte, il progetto per rifare i tiranti viene presentato alla vigilanza del ministero solo a fine ottobre 2017. Finora gli indagati, quelli che hanno deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere, hanno negato la presenza di segnali che potessero fare pensare a un crollo.

Per quanto riguarda i lavori in cantiere per la realizzazione del nuovo viadotto, questa mattina è avvenuto un incidente e tre operai sono rimasti feriti.

Autostrade: «L'indicazione del cda della società è sempre stata quella di non accettare in alcun modo rischi operativi sulle infrastrutture»

Autostrade per l'Italia, al fine di evitare errori di interpretazione sui contenuti e sulle finalità del sistema di risk management di gruppo, precisa che come ogni altra grande società dispone di una procedura strutturata di gestione preventiva del rischio, nella quale vengono individuati e valutati i potenziali rischi a cui è soggetta la società. Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia definisce quindi ad inizio anno la propensione al rischio tollerabile per ogni area aziendale e a fine anno recepisce dal risk officer l'avvenuto rispetto da parte dei dirigenti responsabili - che devono mettere in atto ogni azione preventiva per la gestione di ogni specifico rischio - delle linee guida individuate.

Per quanto riguarda l'area dei rischi operativi, nella quale rientrava anche la scheda del Ponte Morandi, il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l'Italia ha sempre espresso l'indirizzo di mantenere la propensione di rischio al livello più basso possibile. Diversamente dall'interpretazione fornita dall'articolo, ciò significa in realtà che la società non è quindi in alcun modo disponibile ad accettare rischi operativi sulle infrastrutture. Di conseguenza, l'indirizzo del Consiglio di Amministrazione alle strutture operative è di presidiare e gestire sempre tale tipologia di rischio con il massimo rigore, adottando ogni opportuna cautela preventiva.

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