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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Sant'Eusebio / Piazzale Bligny

Mercato del pesce, preparativi a Ca' de Pitta, ma gli operatori protestano: «Non ci andiamo»

Commissione urgente nel pomeriggio in Camera di Commercio per trovare una soluzione alternativa al trasferimento del mercato ittico in piazzale Bligny dopo la chiusura definitiva della sede di Cavour

«A Ca’ de Pitta non ci andiamo», almeno sino a quando i locali che il Comune ha predisposto nell’area degli ex macelli non saranno sufficientemente adeguati per accogliere oltre 200 operatori: i grossisti e commercianti del mercato del pesce di piazza Cavour puntano i piedi contro la decisione di Tursi di spostarli in piazzale Bligny, in Valbisagno, dopo la chiusura dello storico edificio di Caricamento per problemi di sicurezza e strutturali.

La data per il trasloco è ormai fissata con un’ordinanza firmata dal sindaco, che sancisce la chiusura definitiva di Cavour con la revoca, da parte dell'Asl 3, della certificazione necessaria per commerciare in prodotti di provenienza animale: dal 26 luglio gli operatori dovranno abbondare definitivamente la struttura di piazza Cavour, che dall’ennesimo sopralluogo dell’Asl sarebbe risultata ancora più compromesso rispetto a quanto emerso dalla relazione tecnica che aveva portato alla prima parziale chiusura, e spostarsi a Ca’ de Pitta, dove il Comune conferma che sono stati effettuati gli interventi necessari per adeguare gli spazi e dove in queste ore continuano i lavori da parte di Aster, che si sta occupando di predisporre lo spiazzo davanti ai locali che ospiteranno il mercato ittico per agevolare il transito di camion e altri mezzi per il trasporto del pesce.

«Un parcheggio pieno di buche non è l’ideale per chi deve scaricare e fare manovra», sottolineano gli operai al lavoro dalle prime ore della mattina, mentre si attende l’ennesimo sopralluogo da parte dei grossisti e dei tecnici comunali per verificare lo stato dell’area. Che, stando all’ordinanza del sindaco, dovrebbe essere pronta per accogliere i nuovi ospiti entro mercoledì, cosa di cui i diretti interessati dubitano, e contro cui hanno già protestato, ieri durante un incontro dell’ultimo minuto in Comune con l’assessore Piazza, e continuano a protestare, oggi in Camera di Commercio durante la commissione urgente cui prenderanno parte i rappresentati della categoria e del Comiune, e sotto la sede di Tursi con un presidio: «E’ necessario trovare una soluzione alternativa - spiega Danilo Veloce, presidente dell’Associazione Dettaglianti Pesce Fresco - perché noi a Ca’ de Pitta non ci vogliamo andare, gli spazi non sono adeguati, troppo piccoli e angusti. I grossisti saranno costretti a fare la fila per scaricare la merce, e i commercianti al dettaglio subiranno ingenti danni alle vendite. Se oggi pomeriggio non la troveremo, procederemo con nuove forme di protesta».

Un braccio di ferro che va avanti ormai da settimane, in cui ieri si è inserita anche la Regione prendendo le parti degli operatori e lanciando una stoccata al Comune: «Abbiamo mandato una richiesta formale di incontro tecnico, ma né il sindaco Doria né un assessore della sua giunta ci hanno ancora risposto - ha fatto sapere in una nota l’assessore regionale alla Pesca, Stefano Mai - Come Regione concordiamo con gli operatori, i commercianti e con le associazioni nel ritenere il trasferimento a Ca' de Pitta una scelta sbagliata, perché la sede non è né idonea né funzionale alla piena operatività delle attività del mercato. Ci siamo detti disponibili a un confronto tecnico col Comune per sondare ogni possibile soluzione per sventare il trasferimento: purtroppo dobbiamo prendere atto, fino a oggi, della totale chiusura a ogni forma di confronto sul tema, vista l'ordinanza di trasferimento da poco formalizzata».

«Non ci arrendiamo - ha concluso Mai - e rinnoviamo la richiesta al Comune di incontro con tutti i soggetti economici interessati. Chiudere il mercato di piazza Cavour significherebbe privare imprese, operatori e la filiera ittica genovese di un polo fondamentale, con pesanti ripercussioni sul piano dell'occupazione, del commercio e delle potenzialità ancora da sviluppare che un mercato del pesce a due passi dal Porto Antico potrebbe esprimere anche come attrattiva turistica».

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