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Cronaca Valbisagno / Via Gelasio Adamoli

Mercato del pesce, Ca' de Pitta resta vuoto: «Se non cambia, da lunedì pescherie chiuse»

La promessa dei dettaglianti di pesce fresco e degli operatori dopo il rifiuto di concedere un altro accesso alla struttura in Valbisagno, che si somma all'inadeguatezza dei parcheggi e degli spazi

Mercato regolarmente aperto, anche in anticipo su disposizione di Tursi, ma vuoto, e operatori pronti a scioperare a oltranza a partire da lunedì se le loro richieste non verranno ascoltate: il flop del nuovo mercato del pesce a Ca’ de Pitta continua a tenere in scacco la città, con i dettaglianti che ormai da due giorni acquistano pesce fresco direttamente dai magazzini dei grossisti e la promessa generale di scendere in piazza, proprio come fatto lo scorso giugno per la chiusura della sede di Cavour, per protestare contro la soluzione adottata dal Comune, lasciando di fatto i genovesi senza pesce.

Nonostante l’apertura anticipata alle 2 per i grossisti e alle 3.30 per i dettaglianti, e l’aumento dei parcheggi a disposizione di questi ultimi, passati da 59 e 85, la soluzione di Ca’ de Pitta sembra continuare a non convincere soprattutto i titolari delle pescherie, che martedì, primo giorno di apertura del mercato, hanno sperimentato diverse difficoltà di accesso e di sosta nella struttura della Valbisagno, ritrovandosi incolonnati lungo via Adamoli e scegliendo alla fine di non entrare e disertare l’asta, con conseguenti disagi non soltanto sulla vendita del pesce, ma anche sul traffico in zona.

A non convincere gli operatori sono in particolare il ridotto numero di parcheggi nella piastra di Ca’ de Pitta e l’impossibilità di accedere da piazzale Bligny per la presenza di new jersey che obbligano all’entrata e all’uscita da via Adamoli. E se nel primo caso il Comune pare essere corso ai ripari, dopo un tavolo convocato d’urgenza in Camera di Commercio, un consiglio Comunale particolarmente acceso e lunghi incontri con i rappresentanti delle associazioni di categoria, nel secondo sembra che a fare resistenza sia lo stesso Consorzio di Ca’ de Pitta, con il rappresentante, Luigi Ballauri, che ha negato l’accesso ai camion diretti al mercato ittico in quanto di stretta competenza di quello delle carni.

«Nei prossimi giorni acquisteremo direttamente dai magazzini dei grossisti, ma da lunedì sarà sciopero e manifestazione a oltranza da parte di tutti, dettaglianti e grossisti, con ripercussioni anche sulla grande distribuzione”, ci spiega Giuseppe Belmonte, uno dei tanti titolari di pescherie della città che negli ultimi giorni ha visto l’attività andare in perdita: «Questa situazione ci sta fortemente danneggiando, ma non possiamo fare altrimenti. E non è vero che i prezzi del pesce si alzeranno, alla luce dell’acquisto nei magazzini, perché anche per i grossisti si tratta di una situazione difficilissima, e il prezzo è addirittura inferiore: il timore è che non si riesca a vendere tutta la merce, che cedono ai pochi operatori che forniscono abitualmente».

Sulla questione, intanto, è intervenuta anche la Regione, con l’assessore allo Sviluppo Economico, Edoardo Rixi, che dopo avere fortemente criticato la scelta di spostare il mercato a Ca’ de Pista ha promesso agli operatori un incontro per il prossimo martedì tentare di risolvere la situazione. L’ipotesi più praticabile, dal punto di vista della Regione, sembra essere quella di trovare un’altra sede più idonea al mercato, più vicina al mare e in grado di trasformarsi in un presidio turistico da sfruttare come vetrina per le eccellenze del territorio. Il Comune, invece, nonostante l’iniziale premessa di una soluzione provvisoria, sembra prendere in considerazione anche l’idea di tenere Ca’ de Pitta come sede definitiva.

Non resta che vedere, dunque, se il pugno duro degli operatori riuscirà a far capitolare nuovamente il sindaco Marco Doria così come già successo lo scorso giugno, quando dopo uno sciopero e un corteo che aveva paralizzato la città aveva firmato un’ordinanza con cui concedeva ai grossisti una proroga per restare in piazza Cavour.

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