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Cronaca

Mercato del pesce, l'intesa non si trova. Doria rifiuta l'invito in Regione

Ennesima fumata nera dopo l'incontro in Camera di Commercio: per i dettaglianti le soluzioni trovate sono inadeguate. Il sindaco, intanto, replica seccato alla Regione

Niente da fare: sulla nuova sede in Valbisagno del mercato del pesce l’intesa non si trova, e la tensione cresce. Non soltanto tra grossisti, dettaglianti e Comune, ma anche tra lo stesso Comune e la Regione, che per oggi ha convocato un nuovo tavolo tecnico per individuare soluzioni ai problemi invitando anche il sindaco Marco Doria.

Che ha però declinato l’invito, spiegando di essere disponibile a programmare un incontro tra istituzioni «nel caso in cui la Regione intenda intervenire con misure di finanziamento a sostegno dei mercati ittici di tutta la Liguria. In attesa di indicazioni al riguardo - ha fatto sapere Doria piccato - l’amministrazione comunale non ritiene necessario partecipare all’incontro».

La presa di posizione è arrivata al termine dell’ultimo incontro, l’ennesimo, che si è tenuto in Camera di Commercio per cercare di sciogliere i nodi che riguardano la nuova sede di Ca’ de Pitta, consegnata ufficialmente a grossisti e dettaglianti lo scorso martedì e a oggi ancora mai sfruttata. Viabilità e parcheggi le principali problematiche, con i dettaglianti che chiedono di poter usufruire anche loro del varco di piazzale Bligny, riservato dopo lunghe trattative con il consorzio Ca’ de Pitta ai soli camion dei grossisti, di avere altri parcheggi e di aumentare gli spazi interni. 

Richieste cui il Comune è riuscito a rispondere solo in parte, aggiungendo una manciata di parcheggi e riservando ai soli operatori del mercato una corsia di via Adamoli, mentre il varco di piazzale Bligny resta a esclusivo appannaggio del mercato della carne e, come concessione, degli autotreni dei grossisti: «Il Comune ha immediatamente individuato una soluzione idonea per garantire la piena operatività del mercato senza interruzioni del servizio - sottolinea Tursi in una nota ricordando il difficile iter iniziato dopo la chiusura della storica sede di piazza Cavour - Il Comune, in un lasso di tempo estremamente ridotto (inferiore a sei mesi) monitorando lo sviluppo dei lavori e dandone costante informazione alla Commissione, ha realizzato nell’ex Macello civico di Cà de Pitta un compendio dotato di un sistema viario e infrastrutturale sicuramente più efficace e sicuro rispetto agli spazi di piazza Cavour».

Strenua difesa del trasloco,  dunque, anche se nei giorni scorsi le criticità di una struttura più volte definitiva inadeguata dagli operatori sono apparse evidenti. La nuova sede resta quindi vuota, e le pescherie della città continuano a rifornirsi direttamente dai magazzini dei grossisti, con ripercussioni sulla vendita del pesce e la ristorazione in tutta la città.

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