Omicidio Biggi: incapace d'intendere e di volere, assolto
Totalmente incapace d'intendere e di volere. Con questa motivazione è stato assolto Matteo Biggi, il portuale accusato di omicidio volontario aggravato dell'omonimo, collega e coetaneo presso la palestra della Chiamata del porto
Totalmente incapace d'intendere e di volere. Con questa motivazione è stato assolto Matteo Biggi, il portuale accusato di omicidio volontario aggravato dell'omonimo, collega e coetaneo, avvenuto il 12 novembre 2012 presso la palestra della Chiamata del porto.
Il tribunale ha così fatto sue le considerazioni contenute in una perizia medica effettuata recentemente a carico di Matteo Biggi. Il gup Marina Orsini ha accolto per intero le richieste del pm Luca Scorza Azzarà: assoluzione e obbligo di trascorrere almeno cinque anni in un ospedale psichiatrico criminale.
Attualmente Matteo Biggi è detenuto nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. Da quanto accertato nel corso delle indagini, assassino e vittima si conoscevano solo di vista. Ma, come evidenziato dai periti, Biggi soffriva di manie di persecuzione, si sentiva spiato ed era convinto che la sua famiglia fosse in pericolo.