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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Morte di Martina Rossi, condannati i due aretini

«Un po' di giustizia per Martina è stata fatta», ha commentato Bruno, padre della ragazza. Per Vanneschi e Albertoni tre anni per il reato di morte in conseguenza di altro reato e tre per tentata violenza sessuale di gruppo

La Corte di Assise di Arezzo ha condannato a 6 anni di reclusione i due giovani aretini, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, accusati della morte di Martina Rossi. La studentessa genovese era morta precipitando dal balcone della camera dei due giovani il 3 agosto del 2011 in un hotel a Palma di Maiorca. Tre anni per il reato di morte in conseguenza di altro reato e tre per tentata violenza sessuale di gruppo. 

Albertoni e Vanneschi non si sono presentati in aula, come già era accaduto durante il resto del procedimento. Presenti come sempre invece i genitori della ragazza, Bruno e Franca. Per loro oggi una giornata lunghissima e intensa, durante la quale hanno atteso con il cuore in gola. 

«Un po' di giustizia per Martina è stata fatta - ha commentato Bruno, padre della ragazza - noi da sette anni e quattro mesi viviamo senza di lei, ci manca. Io però ce l'ho sempre sulle spalle, l'avevamo aspettata tanto tempo. Gli imputati, se non avessero fatto nulla a Martina dal primo giorno, lo sarebbero venuto a dire».

La pubblica accusa, sostenuta dal procuratore capo Roberto Rossi, aveva chiesto una condanna a 7 anni: 3 per "morte in conseguenza di altro reato" e 4 per "tentata violenza sessulae di gruppo". Il collegio giudicante ha quindi accolto quella che era la tesi dell'accusa, con una condanna che di poco si discosta dalle richieste. Martina dunque non si sarebbe gettata volontariamente, ma sarebbe precipitata nel tentativo di sfuggire ad un tentativo di strupro.  

Le difese avevano chiesto l'assoluzione; i legali hanno già annunciato il ricorso in appello.

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