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Cronaca Marassi

Spacca il naso alla compagna davanti al figlio piccolo, ex pugile in manette

La donna ha raccontato una storia fatta di violenze e soprusi che andava avanti da anni

Un ex pugile è stato arrestato sabato 27 luglio 2019 dalla Polizia Locale per maltrattamenti in famiglia in presenza di minori. A denunciarlo la compagna ventiduenne soccorsa e tratta in salvo dagli agenti della polizia locale che l’hanno sottratta alle violenze del 27enne. L'episodio di cronaca è avvenuto nel quartiere di  Marassi, dove gli agenti del terzo distretto sono potuti intervenire in fretta perché già in zona, in supporto ai vigili del fuoco impegnati nella messa in sicurezza di un edificio da cui si era verificata una caduta di calcinacci.

La ragazza si è affacciata al balcone chiedendo aiuto e grondando sangue con in braccio un bimbo di 2 anni ed è stata vista da diverse persone dei palazzi vicini. Alcuni cittadini sono scesi in strada, altri sono andati direttamente a bussare alla porta dell’appartamento della coppia, senza  però ottenere risposta. Fortunatamente sono arrivati subito gli agenti, ai quali il ventiseienne ha aperto la porta. Gli operatori della polizia locale si sono trovati davanti la ragazza che perdeva copiosamente sangue dal naso. Lei, inizialmente, ha detto di essere stata scontrata  accidentalmente dalla porta, aperta con una spallata dal compagno per forzare il ferro morto, mentre lui ha dichiarato che la donna era caduta sbattendo contro la sponda del letto.

Gli agenti hanno capito che si trattava di qualcosa di ben diverso da un incidente domestico e hanno immediatamente chiamato i colleghi del reparto Giudiziaria. Portata in ospedale la ventiduenne, che ha riportato la frattura del naso, ha finalmente trovato il coraggio di parlare con il personale della polizia locale denunciando l'accaduto. La giovane, che con l’uomo si era fidanzata quando era una 17enne, ha raccontato una storia di violenze e soprusi durata molti anni: prima profondamente innamorata del compagno e poi spaventata dalle sue possibili reazioni, ha sopportato a lungo, non denunciando mai. Ha anche raccontato che già nel 2015 era finita in ospedale per le violenze subite, che allora avevano portato i sanitari ad assegnarle una prognosi di ben 30 giorni. 

Le violenze, sempre per motivi di gelosia, sono proseguite fino a sabato, quando il pestaggio è  avvenuto davanti al figlio della coppia e la ragazza si è decisa, sciogliendosi in lacrime davanti agli agenti per l'incubo che stava vivendo da diversi anni.

Qualsiasi  donna si trovi nelle stesse condizioni ricordi sempre che le violenze non si interrompono da sole e che è sempre necessario denunciare, alla Polizia Locale o alle Forze dell’Ordine. La ragazza che ha trovato la forza di denunciare è stata informata del fatto che potrà rivolgersi al centro anti violenza per l’assistenza legale e psicologica mentre gli agenti del reparto Giudiziaria  della polizia locale hanno stretto le manette ai polsi del compagno e lo hanno trasferito in carcere, a  disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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