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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Gaslini, scoperti i geni che causano una rara malattia genetica

I ricercatori e i medici dell'ospedale pediatrico hanno individuato le cause genetiche della Malformazione di Chiari, che colpisce una persona su 1280

Ennesimo successo per l’ospedale pediatrico Giannina Gaslini, una delle eccellenza italiane in fatto di cura e ricerca: i medici e i ricercatori del reparto di Neurochirurgia e del Laboratorio di Neurogenetica hanno coordinato una ricerca clinica e genetica internazionale, che ha portato all’individuazione di alcuni geni responsabili della Malformazione di Chiari tipo I, una rara patologia che colpisce una persona ogni 1280.

In particolare, i ricercatori hanno esaminato l’intero patrimonio genetico degli individui affetti e non affetti dalla malformazione appartamenti a due famiglie, e sfruttato tecnologie d’avanguardia hanno identificato mutazioni a carico di due geni che controllano la differenziazione delle cellule precursori, che danno poi origine all’osso occipitale. I risultati della ricerca sono stati pubblicati dalla rivista scientifica internazionale European Journal of Human Genetics.

«Questa ricerca è il primo passo per comprendere i meccanismi molecolari che causano la malformazione di Chiari 1 - ha commentato soddisfatta la dottoressa Valeria Capra, coordinatrice del Laboratorio di Neurochirurgia - consente una precisa diagnosi molecolare di casi con caratteristiche simili, rende più efficace la presa in carico dei pazienti e prefigura un possibile percorso di prevenzione».

La Malformazione di Chiari I è una patologia complessa, difficile da diagnosticare e da analizzare. La ricorrenza di più casi nello stesso nucleo familiare e l’associazione con altre sindromi malformative ne suggeriscono il coinvolgimento di fattori genetici. La malformazione riguarda la giunzione cranio-cervicale con erniazione di una parte del cervelletto nel canale cervicale.  Può causare segni e sintomi neurologici importanti quali cefalea, rigidità nucale, fenomeni di compressione sulle strutture del tronco cerebrale e sui centri neuro-vegetativi con conseguente rischio di apnee notturne e aritmie cardiache, disfagia e disfonia.

«La Malformazione viene diagnosticata mediante risonanza magnetica, che offre informazione sulla morfologia e l'entità della dislocazione delle strutture cerebellari, l’eventuale idrocefalo associato e le eventuali conseguenze idrodinamiche sul midollo spinale - ha spiegato il dottor Armando Cama, direttore dell'UOC Neurochirurgia dell'Istituto G. Gaslini - I bambini che presentano segni neuroradiologici e sintomi neurologici importanti devono essere sottoposti a intervento neurochirurgico, che normalmente risolve il problema».

La tecnica utilizzata dai ricercatori si chiama ‘Exome Sequencing’, ed è efficace per sequenziare le regioni codificanti del genoma permettendo di individuare le due rare mutazioni in due componenti della via di segnale WNT canonica, LRP4 e DKK1, negli individui affetti di due famiglie: «Prima di questa ricerca nessuna causa genetica era stata ancora identificata - ha confermato la dottoressa Patrizia De Marco, biologa del laboratorio di Neurochirurgia -  sequenziando il dna dei membri di due nuclei familiari Italiani, in cui la patologia si trasmette in maniera autosomico-dominante, il nostro studio ha portato all’identificazione di geni predisponenti a forme familiari della malformazione».

«La malformazione di Chiari tipo 1 familiare di tipo autosomica dominante sembra essere un disordine causato da mutazioni di inibitori di Wnt - ha aggiunto la dottoressa Elisa Merello, anche lei biologa del laboratorio di Neurochirurgia - Per la prima volta abbiamo dimostrato un ruolo del gene Dkk1 nella morfogenesi delle strutture craniche anche nell’uomo, così come già noto in modelli animali. Mutazioni a carico di Dkk1 sono responsabili anche di una piccola percentuale di casi sporadici della malformazione. Altri geni modificatori possono essere coinvolti nell’insorgenza della patologia e nella modulazione del fenotipo clinico».

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