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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Beni confiscati alla criminalità: quanti sono e come vengono utilizzati

Si è svolto il primo incontro dell’Osservatorio del Comune sul riutilizzo sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata: destinati ad associazioni del terzo settore per l'avvio di progetti di utilità sociale

Si è tenuto a Genova il primo incontro dell’Osservatorio del Comune sul riutilizzo sociale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, che vede coinvolti i rappresentanti dell’assessorato al Patrimonio, che ne coordina le attività, e altre direzioni del Comune di Genova, le associazioni già concessionarie o interessate a prendere in concessione locali confiscati, passati al civico patrimonio. Tra le associazioni presenti alla prima riunione: Libera, il Cantiere per la legalità responsabile, l'Associazione degli Abitanti della Maddalena, Agesci, Auxilium, Caritas, il Cesto, Domus Cultura, le Parrocchie delle Vigne e della Maddalena, Adesso, la Collina Verde nel Mediterraneo, i Papà Separati.

"È la prima riunione - spiega l’assessore al Patrimonio Francesco Maresca - dopo l’approvazione del regolamento sulla gestione dei beni confiscati del Comune di Genova a febbraio di quest'anno, regolamento alla cui stesura hanno collaborato anche le associazioni". Operativo dal 2018, l’Osservatorio è convocato periodicamente con l’obiettivo di condividere gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei progetti di riutilizzo dei beni confiscati e affrontare le problematiche emerse sulla gestione dei locali confiscati a Genova.

"Il Comune di Genova - spiega l’assessore Maresca - ha acquisito, all’interno del proprio patrimonio, 71 immobili confiscati alla criminalità organizzata per destinarli a una fruizione sociale. La scorsa primavera, abbiamo acquisito sette immobili nel centro storico della confisca Zappone: due sono destinati all’emergenza abitativa, due a cicloposteggi e tre ad attività associative". Durante la riunione dell’Osservatorio è stato illustrato anche lo stato dell’arte dei lavori in corso per la rigenerazione degli immobili. "Molti interventi - dice l’assessore Maresca - sono in via di ultimazione grazie alle risorse destinate da apposito bando regionale alle associazioni assegnatarie per un importo complessivo di circa 500.000 euro per rimborso spese di lavori effettuati. Il Comune ha partecipato all’ultimo bando pubblicato da Regione con i progetti di riqualificazione di due appartamenti da destinare ad emergenza abitativa per complessivi 180.000, di cui 80.000 finanziati dal Comune".

Dei 71 immobili confiscati, la maggior parte acquisiti negli ultimi anni, sono stati destinati ad associazioni del terzo settore per l'avvio di progetti di utilità sociale: social housing, progetti culturali, laboratori per il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà, ciclofficine. Uno degli ultimi progetti presentati è il progetto 'EnigMALAVITA', nato dall’idea di un gruppo di ragazzi uniti dall’esperienza scout nel gruppo Agesci Genova 13 per offrire la possibilità a tutti di entrare in contatto con i temi legati alla lotta alle mafie attraverso un’esperienza di gioco (escape room). "Se oggi possiamo avere un patrimonio che da luogo di illegalità si è trasformato in occasione di socialità e sociale – conclude l’assessore Maresca – è grazie al grande lavoro svolto dagli uffici del Comune, di concerto con quelli regionali, e del grande sforzo del mondo associativo e del terzo settore che hanno presentato progetti davvero importanti non solo per il centro storico ma per l’intera città. Proprio per valorizzarne la vocazione e illustrare questa buona pratica, il prossimo anno organizzeremo un convegno pubblico con il coinvolgimento di tutti i soggetti impegnati in questi anni nella rinascita dei beni confiscati".

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