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Cronaca Lavagna

La 'ndrangheta nel Tigullio, smascherati prestanome e sequestrato un panificio

Trenta carabinieri hanno preso parte a una nuova operazione contro le infiltrazioni della criminalità organizzata fra Cicagna e Lavagna. Sequestrati beni per oltre 100mila euro

A conclusione delle indagini connesse all'operazione convenzionalmente denominata 'Contrasti disonorati', condotta dalla compagnia di Sestri Levante e coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova (pm Emilio Gatti), nelle prime ore della mattinata di giovedì 30 marzo 2017 è stata data esecuzione a un'ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di 5 soggetti.

I militari hanno notificato il provvedimento di obbligo di dimora nel comune e sequestro preventivo dei rapporti bancari in pregiudizio a Carmelo Griffo 62enne di origini calabresi; il sequestro preventivo di una società (D.G.A. s.a.s.), operante nel settore della panificazione, intestata fittiziamente da Carmelo Griffo a E. G. 32enne locale, H. A. 45enne di origini marocchine e F. V. 50enne di origini lucane; il sequestro preventivo del forno (nel comune di Cicagna), in uso a predetta società; il sequestro di conti correnti e rapporti finanziari della citata società e 5 decreti di perquisizione personali e domiciliari, finalizzati al sequestro della documentazione probatoria degli atti societari in pregiudizio dei 5 indagati nell'inchiesta, di cui uno nel napoletano.

I cinque risultano tutti indagati in concorso per 'intestazione fittizia di beni' (ex articolo 12 quinquies L. 356/92) e minaccia grave (ex articolo 612 c.p. in pregiudizio del solo G.C.).

L'indagine, iniziata a settembre 2016, è scaturita dalla denuncia di minaccia di morte pervenuta ai carabinieri di Lavagna da parte di un soggetto nullafacente campano, da circa un anno in questa provincia, che aveva espresso il timore di essere oggetto di ritorsioni da parte di un calabrese, Carmelo Griffo, attivo da anni in provincia come imprenditore edile.

Lo stesso, già noto alle forze dell'ordine per i suoi trascorsi giudiziari per reati che vanno dall'estorsione, all'illecita detenzione di armi, nonché per la contiguità alla criminalità organizzata, destinatario di misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni, irrogata dal tribunale di Genova nel 2014.

Il 62enne aveva inizialmente individuato nel campano F. C. l'intestatario fittizio di una società e di un forno panificatore che avrebbe dovuto operare nel comune di Cicagna. Venute meno le promesse di denaro e di lavoro di Carmelo Griffo rivelatesi in realtà solo strumentali all'intestazione fittizia, tra i due sorsero contrasti, che si concretizzarono nelle citate minacce.

Successivamente Carmelo Griffo coinvolse altri soggetti (tutti prestanome) a cui fece intestare la società (con varie porzioni di quota) e proseguì nell'attività illecita con la collaborazione dei coindagati, compiendo in prima persona tutte le operazioni di costituzione e avviamento nonché i lavori di ristrutturazione dei locali del forno, risultando così il vero dominus dell'attività imprenditoriale.

Per l'esecuzione della misura e le correlate perquisizioni a Lavagna, Cicagna e San Pietro a Patierno (Napoli) il comando compagnia di Sestri Levante, coadiuvato da militari delle compagnie di Chiavari e Santa Margherita Ligure, nonché da unità cinofile, ha impiegato 30 carabinieri e 13 mezzi.

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