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Cronaca Lavagna

La ‘ndrangheta nel Tigullio, altra ondata di arresti e perquisizioni

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova, a giugno 2016 erano già state arrestate otto persone ed eseguite misure cautelari a carico di altre tre persone

Dalle prime ore di mercoledì 15 marzo 2017 è andata in atto una nuova puntata dell'operazione 'I conti di Lavagna'. La polizia, attraverso la Squadra Mobile di Genova e il servizio centrale operativo, ha svolto arresti e perquisizioni a carico di soggetti indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso, ritenuti appartenenti alla 'ndrangheta calabrese, ma da anni residenti in Liguria.

Gli arrestati sono accusati di usura, estorsione, esercizio abusiva attività finanziaria e traffico di stupefacenti, oltre che di riciclaggio di denaro di provenienza illecita con la conseguente intestazione fittizia di beni e società.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova, a giugno 2016 erano già state arrestate otto persone ed eseguite misure cautelari a carico di altre tre persone, oltre all'esecuzione di sequestri di beni immobili e società per decine di milioni di euro.

A giugno nell'inchiesta finirono in 23: i tre fratelli Nucera Paolo, Antonio e Francesco, Antonio e Francesco Antonio Rodà, Giovanni Nucera, figlio di Paolo, e Giovanni Nucera, figlio di Antonio, Paolo Paltrinieri, Daniela Manglaviti, Ivana Pinasco, Lorenzo Rossi, Massimiliano Arco, Natale Calderone, Gabriella Mondello, Giuseppe Sanguineti, Luigi Barbieri, Massimo Talerico, Rosario Lobascio, Pietro Bonicelli, Lorella Cella, Ettore Mandato, Franco Gentile e un'altra persona.

Gli ulteriori accertamenti sulle proiezioni e gli interessi economici della 'ndrina Rodà-Casile hanno consentito di individuare nuovi investimenti, sia immobiliari che in attività economiche nel settore delle videolottery, realizzati dall'uomo di fiducia del capo della struttura territoriale di 'ndrangheta denominata 'Locale di Lavagna'.

Sono state eseguite quattro misure cautelari in carcere oltre a provvedimenti di sequestro ai fini di confisca di un prestigioso appartamento sito nella Baia del Silenzio di Sestri Levante (GE), quote societarie, un'automobile di grossa cilindrata e numerosi depositi bancari ritenuti provento dell'attività illecita.

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