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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Influenza quest'anno più aggressiva e anticipata, l'infettivologo: «Vaccinatevi»

Potrebbe colpire già da metà dicembre 2019, e sarà più "cattiva" del solito, complice la presenza di più virus. I consigli del nuovo direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino, Matteo Bassetti

Colpirà leggermente in anticipo, ma soprattutto con maggiore potenza, e sarà più aggressiva e più difficile da debellare: l’influenza, quest’anno, sembra far paura più degli scorsi, ed è per questo che da medici ed esperti arriva l’appello a vaccinarsi, e a farlo per tempo.

«Più che più aggressiva, in realtà, sarà un’influenza “sfaccettata” - spiega l’infettivologo Matteo Bassetti, presidente della Società Italiana di Terapia Antiinfettiva e dal primo novembre direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino - Ci saranno più ceppi in contemporanea, due di lineaggio A e di due di lineaggio B. Assisteremo, dunque, più che a un aumentare dei casi, che restano sempre sui 6-7 milioni, a decorsi più complicati». 

Le stime sono fatte, come ogni anno, su ciò che accade dall’altra parte del mondo, dove due nuovi virus - ribattezzati “Brisbane” e “Kansas” - hanno portato a casi di influenza con complicanze respiratorie, febbre alta e in certi casi anche necessità di ricovero in ospedale. E la dimostrazione di quanto potrebbe avvenire anche in Italia dopo il "banco di prova" dell'Australia è arrivata a inizio settembre a Udine, con il primo caso di influenza aggressiva: un uomo di 50 anni senza altre patologie è finito in Rianimazione, e ci è rimasto per diversi giorni in attesa che il virus perdesse la presa sul suo organismo.

«È per questo motivo che come presidente della Società Italiana di Terapia Antiinfettiva ho voluto lanciare un po’ una provocazione - continua Bassetti - Io sono assolutamente pro-vaccino, e continuerò a ripeterlo sino alla morte: vaccinatevi. E fatelo per tempo, perché l’influenza quest’anno potrebbe colpire un po’ prima del solito, già intorno a metà dicembre, e per la copertura sono necessarie dalle 4 alle 6 settimane: il vaccino dunque va fatto già a novembre».

Influenza, chi sono i soggetti a rischio 

I soggetti più a rischio, e dunque quelli che possono richiedere il vaccino gratuitamente, restano gli stessi: anziani over 65, soggetti immunodepressi o con malattie croniche, donne in gravidanza, bambini molto piccoli e operatori sanitari: «A questi soggetti Regione Liguria offre il vaccino gratis - conferma Bassettu - Al San Martino è già attivato un protocollo molto efficace che offre agli operatori sanitari il vaccino door to door per assicurare la copertura, e stiamo prendendo in considerazione l’ipotesi di renderlo obbligatorio per chi lavora in ospedale».

La popolazione sembra però rimanere scettica sull'utilità del vaccino anti-influenzale, come dimostrano numeri che parlano di poco piùà del 18% della popolazione ligure che nel 2018 ha scelto di vaccinarsi. Tra le giustificazioni addotte, il fatto che il vaccino vada pagato e che non sia gratis: «Ho notato che in molti chiedono la gratuità del vaccino per tutti, sostenendo che se fosse davvero indispensabile lo darebbero gratis - conclude Bassetti - Io resto convinto del fatto che tutti debbano vaccinarsi, non solo i soggetti a rischio, ma che i vaccini vadano pagati come tutti gli altri presìdi medici. È nostra responsabilità occuparci della nostra salute, possiamo proteggerti sotto un ombrello molto largo, oppure accontentarci di uno più piccolo, ma è importante sapere a cosa si va incontro».

Influenza, quanto costa il vaccino

La Regione, intanto, si prepara a lanciare, il 4 novembre, la campagna di sensibilizzazione 'Vaccinarsi è semplice. Dai, fallo anche tu!’, che coinvolgerà oltre 1.100 medici di medicina generale e riguarderà più di 440.000 liguri con più di 65 anni e tutti i pazienti a rischio. Per loro, come già detto, il vaccino è gratuito, mentre per tutti gli altri il costo si aggira tra i 10 e i 20 euro a seconda della tipologia.

Stando alle stime di Alisa, In Liguria ogni anno si verificano tra i 100.000 e i 300.000 casi di sindrome influenzale, 5.000 accessi al pronto soccorso dovuti a influenza e polmonite negli over 65 e tra i 200 e i 600 decessi.

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