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Cronaca Valbisagno / Via Gualco

Infarto mentre gioca a calcetto, 50enne salvato dal 118: "Ecco come lavoriamo"

Parolo Frisoni, direttore del dipartimento di emergenza territoriale (112 & 118) dell'ospedale San Martino a Genova Today: "Rapidità di intervento, professionalità e lavoro di squadra tra il personale sul territorio e quello in sala operativa"

Lavoro di squadra, tempestività e professionalità. Tre ingredienti fondamentali per salvare vite, messi in campo ogni giorno dal personale del dipartimento di emergenza territoriale (112 & 118) dell'ospedale San Martino di Genova, diretto da Paolo Frisoni, medico rianimatore. E combinando tutti questi fattori, nella serata di giovedì 29 giugno 2023, è stata salvata la vita a un 50enne in arresto cardiaco durante una partita di calcetto al campo sportivo di via Gualco, sopra il Ligorna. Da una parte le indicazioni fondamentali date agli amici dagli operatori della centrale del 118 e dall'altra le manovre compiute sul posto dal dottor Maurizio Piaggio e dall'infermiere Gianni Pellegrini che, con l'utilizzo del defibrillatore, hanno ripreso il paziente, poi trasportato in codice rosso all'ospedale San Martino, direttamente nel reparto di emodinamica. A velocizzare ulteriormente i tempi anche l'elettrocardiogramma effettuato direttamente sul posto grazie alla dotazione dell'automedica. In questo modo il referto viene mandato in tempo reale al cardiologo del San Martino che fornisce le indicazioni per il trattamento della patologia e indirizza il paziente nel reparto più indicato, bypassando il passaggio dal pronto soccorso.

Cosa succede quando si chiama il numero unico delle emergenze?

Paolo Frisoni, direttore del dipartimento di emergenza territoriale dell'ospedale San Martino spiega a Genova Today: "La prima telefonata viene fatta al numero unico delle emergenze, il 112. Che poi mette in contatto l'utente con la centrale operativa di pertinenza, vigili del fuoco, soccorso sanitario, forze dell'ordine. La prima cosa fondamentale da dire è dove ci si trova, abbiamo anche un sistema di geolocalizzazione che fornisce la posizione precisa, poi nome e cognome e motivo della chiamata. Nel caso di via Gualco si trattava di un soccorso sanitario urgente, la chiamata passa quindi alla centrale operativa di pertinenza tra le cinque del nostro territorio". 

"Fondamentale seguire tutte le indicazioni degli operatori al telefono"

Attraverso un sistema automatizzato di domande l'operatore acquisisce informazioni e attiva il protocollo corretto, nel caso di via Gualco un paziente in arresto cardiaco. I tempi, in questi casi, sono strettissimi e il salvataggio di una vita è questione di secondi: "A chi è dall'altra parte del telefono - spiega ancora Frisoni - vengono fornite tutte le istruzioni utili su come cominciare a trattare il paziente, contemporaneamente un altro operatore in sala sta già inviando ambulanza e automedica. Questo, ci tengo a sottolinearlo, avviene prima della fine della chiamata, per un soccorso che sia il più rapido possibile. È fondamentale che amici, parenti o comunque chi si trovi già in compagnia del paziente, seguano  nei limiti del possibile e della situazione, tutte le indicazioni (posizionamento della persona e inizio massaggio cardiaco, per fare qualche esempio, ndr) che vengono date al telefono, in questo modo i soccorritori, che arriveranno sul posto in pochissimi minuti, partiranno da una situazione migliore, proprio come avvenuto in via Gualco". 

Infarto durante partita di calcetto: 50enne salvato 

Sul posto è stata inviata l'automedica Golf 3 e un'ambulanza della Croce Verde San Gottardo. Il dottor Maurizio Piaggio e l'infermiere Gianni Pellegrini, in servizio nella zona di Molassana, sono giunti sul posto nel giro di due o tre minuti, hanno constatato l'arresto cardiaco e hanno portato avanti le manovre rianimatorie con l'utilizzo del defibrillatore in dotazione, il cuore è così ripartito. "Fondamentale anche il supporto dato dalla squadra della Croce Verde San Gottardo, presente con tre militi - sottolinea Gianni Pellegrini - lavoro di squadra, professionalità e anche un po' di buona sorte ci hanno permesso di salvare una vita". Il 50enne ha ripreso conoscenza, non è stato intubato, ed è partita la corsa in ospedale. Grazie agli esami svolti in tempo reale, come già spiegato, è stato portato direttamente in emodinamica, per i necessari trattamenti. 

"Personale sul territorio e in centrale, lavoro in team per salvare vite"

"Automedica e ambulanza hanno seguito i protocolli che usiamo tutti i giorni - conclude il dottor Frisoni - e il lavoro di squadra è stato premiato. Noi salviamo persone quotidianamente, sono tanti anche i casi che magari non raggiungono la ribalta della cronaca. Sottolineo l'estrema professionalità che viene sempre messa in campo, in entrambe le fasi di ogni soccorso, quella del personale che lavora sul territorio e quello dei dipendenti della centrale operativa. Un lavoro strutturato in questo modo, e le forze messe in campo, aumentano di molto le possibilità di sopravvivenza nei casi più gravi".

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