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Cronaca Centro / Via Gaetano Colombo

Attentato alle Poste di Castelletto, si cerca ancora il secondo uomo

La vicenda, per la quale è stato arrestato Giuseppe Bruna, risale al giugno del 2016. L'indagine ora torna a Genova

Torna a Genova l'indagine su Giuseppe Bruna, l'anarchico ligure arrestato a dicembre dalla Dda di Torino per l'attentato al bancomat delle Poste di Castelletto l'8 giugno 2016.

Lo ha deciso il tribunale del Riesame piemontese, che ha stabilito come non vi siano gravi indizi di colpevolezza per l'ipotesi di associazione sovversiva. Per i giudici «non vi sono elementi sufficientemente indicativi che il fatto si sia maturato in connessione proprio con un 'disegno torinese' e in particolare che Bruna sia stato consapevole di eseguire tale disegno».

L'indagine dunque è tornata nelle mani del sostituto procuratore della Dda genovese Federico Manotti. Gli investigatori stanno cercando adesso il complice che con Bruna sistemò l'ordigno. I due cercarono di far saltare il bancomat grazie a una tanica di benzina da 5 litri, riempita di liquido infiammabile, una sveglia analogica, alimentata da una batteria da 9 volt collegata a un circuito elettrico composto da un bulbo di plastica e più fiammiferi.

L'ordigno, avesse funzionato, avrebbe potuto procurare danni rilevanti. Bruna era già in carcere a Pavia per altri reati.

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