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Cronaca Valbisagno / Via Gelasio Adamoli

In fiamme furgoni della Ladisa, c'è la rivendicazione anarchica

Il rogo risale allo scorso 16 febbraio, quando tre mezzi sono stati bruciati in un parcheggio in Valbisagno. A distanza di 10 giorni gli anarchici rivendicano

Ancora un rogo di auto a Genova dopo gli episodi che hanno coinvolto un mezzo dell’Eni: questa volta ad andare in fiamme sono stati tre furgoni dalle ditta Ladisa, custoditi in un parcheggio della Valbisagno, un atto rivendicato dagli anarchici in relazione al rimpatrio dei migranti.

L’episodio risale allo scorso 16 febbraio, quando i mezzi dell’azienda pugliese specializzata in ristorazione (anche per mense aziendali e caserme), che a Genova ha sede in via Adamoli, sono stati presi di mira da ignoti che li hanno incendiati. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco per spegnere il rogo e poi la Digos, cui sono state affidate le indagini.

A distanza di 10 giorni è arrivata la rivendicazione, comparsa su diversi siti di matrice anarchica: «Ladisa Spa si arricchisce sulla pelle dei sans papiers collaborando con i Cie (Centri di Identificazione ed Espulsione, ndr)», si legge nella nota condivisa, in cui gli anarchici sottolineano che il blitz è stato effettuato «contro il nuovo piano di rastrellamenti del Viminale e gli accordi Italia-Libia e Italia-Nigeria per i rimpatri e gli internamenti nei campi di prigionia dei Paesi di provenienza. Solidarietà agli anarchici/e detenuti in AS2 (sezione carceraria di Alta Sicurezza, ndr) - conclude la nota - Vendetta per tutti gli uomini e le donne uccisi dalle frontiere».

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