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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Zoagli

Incendi boschivi: in pochi giorni sanzioni per 30mila euro nel genovese

L’ultima sanzione sabato 5 agosto a Zoagli, quando un fuoco di pulizia è stato acceso a pochi metri dal bosco

Dal 22 luglio scorso vige, in tutta la Liguria, lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. In tale periodo è vietato accendere fuochi e tenere qualunque condotta potenzialmente causa di incendio (come ad esempio usare attrezzi che provochino braci, fiamme o scintille in prossimità o dentro a zone verdi).

I carabinieri forestali di Genova hanno pertanto intensificato i controlli col risultato, che, nonostante il divieto e l’evidente situazione di pericolo, sono già state elevate tre sanzioni per violazione alla L.353/2000 per un totale di trentamila euro. Ogni singola sanzione è infatti pari a diecimila euro.

L’ultima sanzione è stata elevata nella giornata di sabato 5 agosto a Zoagli, quando un fuoco di pulizia è stato acceso a pochi metri dal bosco.

Con le attuali condizioni climatiche il pericolo di incendio permane anche appena dopo piovuto. Il terreno asciuga con estrema rapidità e il vegetale è secco: è quindi necessario astenersi dalle condotte pericolose fino a che lo stato di grave pericolosità non verrà revocato a fronte di condizioni meteoclimatiche più favorevoli.

Danneggiamenti seguiti da incendio: i numeri delle denunce in Liguria

La provincia di Genova, nell’ultimo decennio, ha visto costantemente diminuire il numero complessivo degli incendi boschivi. Secondo i dati dei carabinieri forestali, la componente dolosa è scesa, da un iniziale 70-80%, al 40-50 % degli ultimi anni. Negli ultimi quindici anni, in tutta la provincia, la forestale ha segnalato all’autorità giudiziaria circa trenta incendiari dolosi, alcuni dei quali operavano in concorso tra loro. In molti casi si sono viste comminate pene detentive anche pesanti. L’attività investigativa è sempre iniziata e inizia immediatamente al verificarsi di ogni incendio, indipendentemente dalla sua dimensione, e ciò ha contribuito a limitare sempre di più il peso statistico della componente dolosa del fenomeno.

Negli ultimi, anni, pertanto, sono le condotte imprudenti a cagionare la maggior parte degli incendi boschivi. La principale causa degli incendi colposi è dovuta all’incauto uso del fuoco nell’attività agricola, ma altre cause non trascurabili sono l’utilizzo di macchinari da lavoro che producono scintille o braci (si pensi alla saldatrice o alle mole angolari), l’uso del fuoco per cucinare vivande e il lancio di petardi e altri artifici. È anche bene prestare attenzione all’uso di decespugliatori o motoseghe che, in casi documentati, hanno innescato incendi col calore del motore o per aver provocato scintille colpendo pietrame con il disco o la catena.

Chi causa un incendio boschivo non ne risponde solo penalmente rischiando severe pene detentive, ma anche civilmente dovendo rifondere il danno cagionato (sempre ingente) per le operazioni di spegnimento o a terzi: purtroppo si sono documentati casi in cui gli incendi hanno incenerito abitazioni, locali di lavoro o, ancor peggio, hanno causato infermità o morte di semplici cittadini od operatori antincendio.

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