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Cronaca Pegli / Via Emilio Salgari

Incendi, l'emergenza continua: Nervi e Pegli sorvegliati speciali, paura per il vento

Un nuovo rogo è divampato in Valbisagno in serata, le alture del levante e del ponente continuano a bruciare. Timori per le ore notturne, fronti costantemente presidiati

Sembra non finire mai l’emergenza incendi a Genova, dove dalla mattina di lunedì bruciano le alture di Nervi e dove, nella notte tra lunedì e martedì, è divampato un altro incendio in zona Pegli 2, nel ponente genovese: entrambi i fronti continuano a bruciare, complice le forti raffiche di vento che alimentano le fiamme, e i residenti vivono ore di paura e apprensione mentre Vigili del fuoco e volontari della Protezione Civile lavorano incessantemente da ore per contenere i roghi. E, stando a quanto confermato oggi dal prefetto Fiamma Spena durante il tavolo tecnico in Prefettura, la situazione, complici le condizioni climatiche, resterà critica anche per le prossime 24-36 ore.

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Verso le 22 sono state segnalate fiamme in Valfontanabuona.

Altra emergenza in serata, dopo le 21, per un incendio sulle alture di Mele, in località Ferriera. Sul posto i Vigili del Fuoco. Successivamente altre segnalazioni sono arrivate dall'Acquasanta.

Un altro incendio è divampato, intorno alle 18, in Valbisagno, in località Sant'Antonino, poco distante in linea d’aria dal casello autostradale di Genova Est. Le fiamme non insidierebbero però case, né l’autostrada, anche se corrono lungo i binari della ferrovia Genova-Casella e potrebbero mettere a rischio le corse. Sul posto sono già intervenuti 10 volontari insieme con i mezzi dei Vigili del fuoco, e il fronte sarebbe circoscritto, anche se l'incognita vento continua a spaventare: «A causa del forte vento, l’incendio è divampato a 20 metri dalle case. Abbiamo avuto molta paura, ma ora la situazione sembra sotto controllo -  ci racconta Cristina Congiu, residente proprio a Sant’Antonino -Tutto il paese ha partecipato alle operazioni di spegnimento, io, mio padre, tutti insieme con l’aiuto dei Vigili del fuoco, la Protezione Civile, la Municipale e la polizia. I volontari della Protezione Civile rimarranno a monitorare la situazione tutta la notte»

La situazione più critica, alla fine di un lungo martedì, resta comunque quella di Pegli, dove in mattinata sono state evacuate circa 300 persone in zona via Salgari e limitrofe e dove in queste ore alcune famiglie di via Assarino, in val Varenna, si ritrovano senza luceriscaldamento a causa del danneggiamento di un cavo dell’Enel. Il fronte, dopo un’intera giornata caratterizzata da lanci dei canadair, è stato ridotto, ma viene costantemente monitorato e presidiato da Vigili del fuoco e volontari.

FOTO | Incendi, nuovo focolaio a Pegli

Per quanto riguarda invece Nervi, resta attivo il focolaio sul monte Fasce nel canalone dietro l’autogrill di Sant’Ilario, dove si registra un fronte di circa 1 km tenuto sotto controllo per evitare che possa allargarsi nel corso della notte. Attenzione alta anche per un focolaio sul monte Moro, molto vicino a una casa, e nel Quartiere Azzurro, sopra corso Europa.

FOTO | Paura a Nervi, brucia la collina di Sant'Ilario

Nel pomeriggio il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, hanno fatto il punto sulla situazione confermando l’apertura 24 ore su 24 della centrale operativa dell’antincendio boschivo e della Sala della Protezione civile, per andare incontro ad eventuali esigenze provenienti dal territorio: «Per le prossime ore è prevista un’emergenza molto alta», ha confermato il governatore Toti, puntando il dito contro i piromani (l’incendio di Pegli sarebbe quasi certamente doloso, mentre quello di Nervi è stato generato da un operaio di una società che lavora per Autostrade e che l’avrebbe appiccato per sbaglio maneggiando il flessibile) e definendoli «terroristi della natura. Credo che si debba fare pressione sul governo per una legislazione speciale e più severa contro i piromani. Bisogna inasprire le pene e potenziare gli strumenti di vigilanza, per prevenire e reprimere questo reato». 

«L’emergenza incendi che interesserà la Liguria ancora nelle prossime 36 ore è dovuta al combinato disposto di due fattori - ha spiegato l’assessore Giampedrone - il vento, che sta interessando tutta la regione con raffiche che hanno raggiunto anche 150 km/h sulla costa, e la siccità del terreno. Per questo è indispensabile prestare la massima attenzione a tutti i divieti previsti in questi casi: è vietato accendere qualsiasi fuoco, bruciare materiale vegetale o altro oppure, ancora, mettere in funzione apparecchi elettrici nei pressi delle aree interessate». 

Su tutta la regione resta lo stato di grave pericolosità, che prevede il divieto di accendere qualsiasi tipo di fuoco in tutto il territorio.

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