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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il lungo lunedì dei lavoratori Ilva, sciopero e corteo verso il centro

La giornata è partita prima dell'alba fuori dallo stabilimento di Cornigliano, ed è proseguita in direzione Prefettura: la protesta è contro gli annunciati 599 esuberi

È iniziata poco prima dell’alba la lunga giornata di mobilitazione dei lavoratori Ilva, sul piede di guerra dopo l’annuncio di un piano esuberi che soltanto a Genova costerebbe 599 posti di lavoro: un'iniziativa condannata unanimamente sia dalle istituzioni locali sia dal governo, che hanno garantito il totale appoggio ai lavoratori per impedire i licenziamenti.

Salta il tavolo al governo: «Dall'azienda proposta inaccettabile»

Quasi in contemporanea con l'arrivo del corteo in Prefettura, da Roma è arrivata la notizie che l'incontro al Mise è saltato su volontà del governo, che ha definito le proposte di Am Investco (la cordata Arcelor Mittal e Gruppo Marcegaglia) «inaccettabile. Abbiamo comunicato all’azienda che l’apertura del tavolo è irricevibile, in particolare per ciò che riguarda l’impegno sui livelli di stipendio e sull’inquadramento, per cui c’era un impegno da parte dell’azienda a rispettare l’attuale situazione - ha reso noto il ministro dell’Economia, Carlo Calenda - Gli esuberi erano noti già a giugno, a partire dall’offerta, e parte del tavolo con in sindacati ha l’obiettivo di ridurli, ma non accettiamo nessun passo indietro, come governo, per ciò che riguarda retribuzioni e l’inquadramento. Abbiamo chiesto alla società, a inizio tavolo, di confermare il piano occupazionale e il riconoscimento del costo medio per lavoratore di circa 50mila euro l’anno. La conferma  non è avvenuta, e quindi abbiamo detto all’ azienda che senza conferma il tavolo non  si può aprire. Abbiamo richiamato gli azionisti alla loro responsabilità e alle obbligazioni assunte con il governo».

La delegazione di lavoratori a Genova, dal canto suo, ha chiesto a gran voce un incontro a Roma con i rappresentanti sindacali e le istituzioni cittadine, mentre il sindaco Marco Bucci ha fatto sapere che il Comune non accetterà alcun taglio occupazionale. I sindacati hanno già reso noto che, in mancanza di convocazione a Roma, la protesta andrà avanti a oltranza: «Giudichiamo positivamente la forte presa di posizione espressa dal ministro Calenda per conto del governo in premessa dell'incontro - ha commentato Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria - così come peraltro annunciato anche dalle dichiarazioni del Ministro della Difesa Pinotti».

Il video della manifestazione

Sciopero e corteo, cronaca di una giornata di protesta

I lavoratori dell’azienda si sono riuniti in assemblea intorno alle 5.30, restando poi fuori dai cancelli dello stabilimento di Cornigliano in presidio sino alle 8.30, quando sono partiti in corteo diretti verso la Prefettura. Poco prima delle 9 la Municipale ha chiuso la corsia in direzione levante della Strada a Mare Guido Rossa proprio per il sopraggiungere del corteo. Quest'ultimo si è poi spostato in via Cornigliano e quindi in via Degola. Intorno alle 10 la rotonda davanti al terminal traghetti in via Milano è stata parzialmente occupata in attesa che il grosso del corteo, attraverso via Buranello e via di Francia, raggiungesse Dinegro.

Il corteo, che intorno alle 11 contava migliaia di partecipanti, ha raggiunto e bloccato Dinegro, passando per via Milano. I Vigili del Fuoco e i portuali si sono uniti al corteo: tanti gli abbracci e gli applausi per tutti coloro che hanno deciso di mostrare solidarietà ai lavoratori, mentre al lungo serpentone si sono aggiunti lavoratori di Fincantieri, Ansaldo Sts, Ansaldo Energia, Selex ed Ericsson. A manifestare solidarietà anche i lavoratori Amt.

Poco prima che il corteo imboccasse via Gramsci, è arrivata la conferma dell'incontro in Prefettura alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e del presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini. La manifestazione si è quindi spostata verso piazza Fontane Marose attraversando largo Zecca, Portello e Corvetto, e poco dopo le 12 i lavoratori - che hanno raccolto anche la solidarietà della comunità senegalese di Genova, presente con uno striscione - sono arrivati davanti alla Prefettura bloccando Corvetto con i mezzi pesanti, con conseguente blocco della circolazione in centro.

Una delegazione è quindi salita a incontrare i rappresentanti delle istituzioni (in corteo, come delegato del sindaco, c'era l'assessore e vicesindaco Stefano Balleari ), restando in riunione sino poco dopo le 14.

Il corteo dei lavoratori dell'Ilva | Foto

Le ragioni della protesta

La Camera del Lavoro Metropolitana e la Film, nel ricevere la comunicazione da parte di InvestCo Italy Srl e dei commissari straordinari Ilva, avevano definito «provocatori e irricevibili i contenuti”, puntando il dito contro al decisione di licenziare 599 dipendenti su 1500, con 380 già in cassa integrazione.

«Con tali presupposti non esistono le condizioni, non solo per ipotizzare accordi, ma neppure per avviare un confronto - avevano dichiarato i sindacati promettendo l’inizio immediato della protesta - Se questi sono gli interlocutori che si propongono di portare avanti la storica tradizione dell’industria siderurgica italiana, si sappia che ci opporremo con tutte le forze a questi pseudo progetti».

«Sarebbe opportuno che anche il Governo e le istituzioni locali, firmatarie tutte dell’Accordo di Programma genovese che viene assolutamente cancellato dall’irresponsabile comunicazione, prendesse atto di ciò ed agisse di conseguenza», avevano concluso i sindacati.

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