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Cronaca

Ilva, lavoratori sul piede di guerra: corteo e "irruzione" in consiglio Regionale

Circa 200 metalmeccanici dello stabilimento di Cornigliano hanno raggiunto via Fieschi irrompendo durante il Consiglio per invocare a gran voce maggiore tutela e il rispetto dell'accordo di programma firmato nel 2005

Lavoratori Ilva sul piede di guerra questa mattina per protestare contro la difficile situazione in cui versa l’azienda ormai da 10 anni: un corteo di 200 persone è partito poco dopo le 9 da piazza De Ferrari per dirigersi verso via Fieschi e manifestare sotto la sede delle Regione, dove era stato convocato un Consiglio straordinario per discutere della vertenza. 

Tra cori, striscioni e fumogeni, i metalmeccanici di Cornigliano hanno percorso la breve distanza che li separava dal palazzo della Regione e hanno fatto il loro ingresso in Consiglio, prendendo posto sugli spalti, protestando a gran voce e interrompendo gli interventi dei consiglieri per far sentire le proprie ragioni.

Tra le richieste avanzate dai sindacati, continuità del reddito, garanzia del rispetto dell’accordo di programma, completamento della banda stagnata e pieno recupero dell’attività produttiva dello stabilimento. Da parte del governatore Toti, invece, la promessa che «non accetteremo nessuna revisione dell’accordo di programma firmato nel 2005, e come Regione ci impegniamo a sostenere i lavoratori e lo stabilimento. Non saremo mai noi a chiedere una revisione del piano» e l’impegno a presenziare alla riunione del collegio di vigilanza, fissata per il prossimo 3 novembre in Prefettura, cui prenderà parte anche il commissario Enrico Laghi.

«Vogliamo voi al nostro fianco voi e tutte le opposizioni dovete essere nostri alleati perché la controparte è il Governo - ha proseguito Toti - Se non traguardiamo questo obiettivo per voi è un dramma ma per noi un fallimento gravissimo. La Regione chiederà al Governo che entro i primi sei mesi del 2016 vengano fatti gli investimenti che consentano di far rientrare almeno un centinaio di lavoratori sugli oltre 700 oggi in solidarietà».

Al termine del Consiglio straordinario è stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dalla minoranza formata da Movimento 5 Stelle, Pd e Lista Pastorino, che impegna Toti e la giunta ad attivarsi con il governo per tutelare gli interessi dei lavoratori, garantire la piena operatività dello stabilimento e mettere a punto un piano industriale in grado di consentirne la crescita, oltre all’estensione dei contratti di solidarietà per altri 2 anni con copertura del reddito al 70%.

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