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Cronaca

Ilva: corteo verso la Regione, fabbrica ancora occupata

Giornata importante per il futuro dei lavoratori dell'Ilva di Cornigliano. Da una parte il corteo fino al centro e poi a Roma dove riprende il confronto al ministero

Terzo giorno di protesta per i lavoratori dell'Ilva di Cornigliano, aderenti alla Fiom. Martedì gli operai sono rimasti nella fabbrica occupata per non creare disagi ai cittadini, ma nella mattinata di mercoledì si sono riuniti nuovamente in corteo per dirigersi verso il centro città muniti di cartelli e striscioni, a piedi e a bordo dei mezzi di lavoro.

Fiom: «Fabbrica resta occupata»

Meta finale il palazzo della Regione, in piazza De Ferrari, dove i rappresentanti sindacali, Bruno Manganaro in testa, hanno incontrato il presidente della Regione, Giovanni Toti, che nel pomeriggio partecipa a Roma a un incontro al Ministero sull'argomento insieme con il sindaco di Genova, Marco Bucci, e il presidente dell'Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini.

Al termine dell'incontro, fumata nera: i rappresentanti della Fiom hanno confermato l'occupazione della fabbrica, anticipando così la terza notte trascorsa in tenda in attesa che il governo fissi una data per uno specifico tavolo finalizzato a discutere dell'accordo di programma. 

Ilva, terza giornata di protesta con presidio in De Ferrari | Le foto

Corteo attraverso la città

I lavoratori si sono mossi intorno alle 8.30 dalla fabbrica e hanno imboccato via Guido Rossa per poi proseguire su lungomare Canepa e via Milano. Il corteo ha raggiunto la stazione marittima intorno alle 10 e quindi si è diretto verso via delle Fontane e piazza della Nunziata. Attraversate le due gallerie, ha sfilato davanti alla prefettura, ha proseguito in via Roma ed è arrivato in piazza De Ferrari, dove i lavoratori si sono fermati in presidio sotto la sede della Regione chiedendo un incontro tra le delegazioni sindacali e il governatore ligure Toti.

Diversi gli esponenti politici che hanno deciso di aderire alla manifestazione, tra cui anche Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori: «La nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori, è il nostro obiettivo centrale  ha commentato - L’esperienza dimostra che non c’è un solo gruppo finanziario che sia interessato a salvaguardare il diritto al salario e al lavoro di chi è impiegato negli stabilimenti Ilva. A questo punto, se nessuno è in grado di garantire questi diritti, che sia lo Stato a farlo, requisendo l’azienda e ponendola sotto il controllo dei lavoratori».

Ieri l'azienda è passata al contrattacco e ha presentato un esposto ai carabinieri contro l'occupazione della fabbrica.

Il corteo dei lavoratori dell'Ilva | Foto

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